Categorie: Cultura e Sapori

70° edizione Mostra del Cinema di Venezia

Venezia si accende: al via la Mostra del Cinema.  Dal 28 agosto al 7 settembre torna al Lido la 70° edizione della rassegna dedicata alla settima arte. Un’occasione unica per vedere in anteprima migliori film internazionali e avvistare attori e registi di grido sul red carpet.
Non mancano i volti hollywoodiani, ma l’attesa è anche per i personaggi “veri”: in arrivo l’ex segretario di Stato alla Difesa Usa protagonista di un documentario, Lech Walesa per un film di Wajda e le attiviste ucraine alle quali è dedicato un documento che scendono in piazza a seno nudo.

 “Il passato e il futuro del cinema si danno idealmente la mano, in un’edizione che guarda in avanti, con la certezza che la sua funzione è tutt’altro che esaurita”. Con questa frase Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia invita il pubblico a partecipare al Festival e a scoprire, dal vivo, il ricco calendario di film in programma. Perché quella di quest’anno – dal 28 agosto al 7 settembre – è un’edizione speciale, la settantesima nella storia della rassegna. Dopo gli Oscar, infatti, quello veneziano è il festival più longevo dedicato al grande schermo. Come da tradizione, arriveranno in Laguna, all’esclusivo Lido di Venezia, attori e cineasti a caccia del Leone d’oro (il famoso premio e simbolo della città), proponendo al pubblico pellicole italiane e straniere, prime mondiali o internazionali, vecchi documentari restaurati e nuovi cortometraggi (quest’anno inseriti nella macrocornice della Biennale di Venezia).

Madrina dell’edizione 2013 è Eva Riccobono. La modella e attrice italiana, il 28 agosto è attesa sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido per la cerimonia di inaugurazione e per presentare la proiezione in 3D di Gravity, il film di apertura (ma fuori Concorso) di Alfonso Cuarón, interpretato da Sandra Bullock e George Clooney. Occhi puntati, poi, sul red carpet, dove decine di star sono pronte a sfilare sfoggiando abiti e mise elegantissime tra un flash e l’altro.

L’uomo dei presidenti. Rumsfeld, si diceva. Il documentario The unknown known (in concorso) racconta il dietro le quinte della storia americana recente con una lunga intervista all’ex segretario di Stato alla Difesa Usa Donald Rumsfeld. ha lavorato sotto Gerald Ford e George W. Bush, è stato il più giovane e il più anziano uomo politico a ricoprire quel ruolo, è stato anche ambasciatore Usa alla NATO, Capo di Gabinetto della Casa Bianca e Presidente della multinazionale farmaceutica G. D. Searle&Co. E al documentarista Errol Morris (Oscar nel 2004 per The fog of war: la guerra secondo Robert McNamara) racconta degli esordi negli anni Sessanta fino all’invasione dell’Iraq nel 2003.

L’uomo della speranza. Questo il titolo del nuovo film che Andrzej Wajda ha dedicato a Lech Walesa, in arrivo al Lido. Le vicende storiche degli anni ’80 e il privato, la sfera intima dei protagonisti del cambiamento politico. Non solo le riunioni di partito e le trattative ma anche il modesto appartamento dell’uomo Walesa a Danzica e la vita familiare del leader. Dopo L’uomo di marmo e L’uomo di ferro, Walesa. L’uomo della speranza conclude il trittico di Wajda. Nel cast accanto ai protagonisti Robert Wieckiewicz e Agnieszka Grochowska c’è anche Maria Rosaria Omaggio nei panni di Oriana Fallaci.

Cattive ragazze. Ukraine is not a Brothel. Con questo titolo la regista Kitty Green racconta (fuori concorso) come nasce il movimento delle Femen, il gruppo femminista che ha suscitato scalpore per le manifestazioni in topless. Nato nelle strade dell’Ucraina postsovietica, con la sua guerra “nuda” contro il patriarcato, il gruppo ha investito i media europei ma uno sguardo intimo dentro la vita di queste donne e la bizzarra rivelazione delle “forze patriarcali” che alimentano l’organizzazione dimostrano che le attiviste non sarebbero le “focose femministe” che dicono di essere. In realtà si punta comunque sull’effetto mediatico che una loro partecipazione alla Mostra (praticamente certa) potrebbe provocare – le ragazze hanno già “inaugurato” lo scorso Festival di Berlino con una protesta contro le mutilazioni genitali femminili.

 I fan più fortunati potrebbero riuscire a strappare un autografo o, addirittura, ottenere qualche foto ricordo in compagnia delle star. Il 29 agosto il regista americano William Friedkin riceve il Leone d’oro alla carriera, prima della presentazione del suo film Il salario della paura (Sorcerer, 1977), appena restaurato.

Il 7 settembre gran finale con la cerimonia di chiusura e la consegna dei premi, dal nuovo riconoscimento per il contenuto più innovativo al Gran Premio della Giuria presieduta da Bernardo Bertolucci. Il film di chiusura della manifestazione è Amazonia (Fuori Concorso – Proiezioni speciali) di Thierry Ragobert, proiettato in 3Dal termine della cerimonia.

Quelli che hanno detto no. Per quel che riguarda gli assenti, non ci sarà Matt Damon per il film di Terry Gilliam The Zero Theorem ma è previsto il protagonista Cristoph Waltz, ammesso che riesca a liberarsi dal set di Big Eyes di Tim Burton. Non si parla del maestro giapponese dell’animazione Hayao Miyazaki e resteranno delusi anche coloro che aspettavano il ciclista americano (finito nella bufera per doping) Lance Armstrong, al quale è dedicato il documentario The Armstrong Lie di Alex Gibney.

Quelli che hanno detto sì. Dopo Clooney, Bullock e Cuaròn la lista di quelli che hanno detto sì prosegue con William Friedkin (L’esorcista) al quale verrà consegnato il Leone d’oro alla carriera, con Mia Wasikowska (Tracks), Nicolas Cage (Joe), la coppia “hot” di The Canyons composta da Lindsay Lohan e dal pornodivo Usa James Deen. Nel weekend sbarcheranno Judi Dench protagonista di Philomena di Stephen Frears, Dakota Fanning per l’americano Night Moves, James Franco atteso alla regia con Child of God (in concorso) e protagonista in Palo Alto di Gia Coppola, presente anche Emma Roberts, la stilista Agnes B che debutta come regista, e soprattutto Daniel Radcliffe e Zac Efron.

Tra Scarlett e Zappa. Nella seconda settimana di festival l’attesa sarà tutta per Scarlett Johansson, star di Under the skin di Jonathan Glazer. Attesi poi: Tom Hardy per Locke di Steven Knight, lo storico artista manga, creatore di Capitan Harlock, Leiji Matsumoto e poi Rebecca Hall e Alan Rickman per il film di Leconte Une promesse e Louis Garrel e Anna Mouglalis per La Jalouisie di Garrel padre. In arrivo pure la famiglia di Frank Zappa per il documentario  di Salvo Cuccia Summer 82 when Zappa came to Sicily sul musicista scomparso vent’anni fa.

La carica degli italiani. Lunga la lista degli italiani: da Paola Cortellesi a Luca Argentero, da Carolina Crescentini a Stefano Accorsi, da Alba Rohrwacher scienziata in Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio a Valerio Mastandrea (La mia classe di Daniele Gaglianone), Antonio Albanese Intrepido per Amelio, Emma Dante e le altre donne di Via Castellana Bandiera (Alba Rohrwacher e Elena Cotta), Maria Rosaria Omaggio che interpreta la Fallaci (coronando un suo sogno) nel film di Wajda, il maestro Tinto Brass e l’allieva Serena Grandi che accompagneranno il documentario Istintobrass. Poi ci sono i grandi: Bernardo Bertolucci presidente di giuria, Ettore Scola che racconterà Fellini, Francesco Rosi, Carlo Lizzani.

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