All’origine delle famose danze turche dei Dervisci rotanti si cela il nome del più famoso filosofo nazionale, Mevlana, di cui ogni anno a dicembre ricorronno le celebrazioni con riti mistici.Il sufismo incarna l’aspetto mistico dell’Islam. Si basa si sul Corano ma resta agli antipodi di quel fondamentalismo divenuto, in occidente, lo spauracchio di questa grande religione. I dervisci rotanti sono una delle espressioni del sufismo nonche’ discepoli moderni della scuola sufu Mevlevi fondata dal poeta turco-persiano Din Rumi circa 800 anni fa.

Dopo la morte di Mevlâna, i suoi seguaci formarono la confraternita Mevlevi, o dervisci rotanti. La confraternita Sufi, fondata da Gialal-ud-Din Rumi, incominciò a danzare cantando le lodi al Divino. Al suono del flauto, l’anima, e dei tamburi, il tempo, i Dervisci iniziano la cerimonia togliendosi la sopravveste nera, simbolo del basso, e con la loro veste candida iniziano a ruotare senza posa. La mano destra, rivolta in alto, è pronta a raccogliere la grazia divina; la mano sinistra, rivolta in basso, la restituisce al mondo terreno. Roteando vorticosamente le gonne si allargano in un turbinio senza fine. La danza del cosmo. La danza era uno dei suoi più importanti semas culto (cerimonie).

La musica sufi della confraternita dei Mevlevi, per le sue caratteristiche spirituali e meditative, aiuta i credenti ad avvicinarsi a Dio. Il rituale prevede una danza rotatoria dove il Semazen (danzatore) con il suo sikke in testa e il Tennure, sudario che indossa insieme alla hirka, il cardigan nero, si muove nel modo seguente: in piedi con le braccia incrociate, incarna la figura che significa l’unità di Dio, poi, iniziando a girare su se stesso, allarga le braccia, il palmo della mano destra rivolto al cielo come se stesse pregando e pronto a ricevere il Kerem-i Ilahi – la parola di Dio – mentre il palmo della mano sinistra (alla quale guarda), è girato verso il basso, a significare il suo ruolo di medium tra la terra ed il cielo.

La musica è dominata dal nay (flauto verticale) che ha un ruolo mistico nella musica turca, il kamanche (violino), i koudoum (piccoli timpani in cuoio ricoperti di pelle di capra), gli halile (piatti in rame) e i bendir (tamburi a cornice). Con tali strumenti si esegue la musica del rito Mevlevi (ayìn), elemento principale del Sema, concerto spirituale preconizzato dal fondatore della confraternita, Mevlana Jalaad ad din Rumi (“il nostro maestro Jalaad del paese di Rum”), il grande poeta mistico persiano del XIII sec. da cui prende nome la confraternita Mevlevi.

 Oggi, la possibilità di assistere a questo sema attira più di un milione di persone nella città anatolica di Konya per il Festival Dervisci Rotanti, che commemora la morte di Mevlâna il 17 dicembre 1273. La data e’ ora conosciuta come la sua ‘notte di nozze’ con Allah.


Durante il festival, i dervisci danzano nel loro vortice famoso, ma è l’ultima notte – 17 dicembre – che è davvero speciale, con i dervisci danzanti per commemorare notte di nozze Mevlâna.
La musica sufi, per le sue caratteristiche spirituali e meditative, aiuta i credenti ad avvicinarsi a Dio.  I dervisci indossano lunghe tuniche bianche con gonne ampie che rappresentano i loro sudari. I loro mantelli neri voluminosi simboleggiare le loro tombe del mondo, la loro forma conica cappelli in feltro loro lapidi. La cerimonia inizia quando il Hafiz, uno studioso che ha studiato l’intero Corano a memoria, intona una preghiera per Mevlâna e un versetto del Corano. Il rituale prevede una danza rotatoria dove la mano sinistra è abbassata verso la terra mentre la mano destra è girata verso il cielo. Il danzatore diviene così il medium tra la terra ed il cielo. La musica è dominata dal nay ( flauto verticale ) che ha un ruolo mistico nella musica turca, i Küdum ( piccoli timpani in cuoio ricoperti di pelle di capra ) e gli halile ( piatti in rame ).
Il grande poeta mistico del 13 sec., Celatettin Rûmi scriveva: “Molte strade portano a Dio. Io ho scelto quella della danza e della musica  Il canto cerimoniale è basato soprattutto su poemi tratti dal Masnavi o da altri scritti di Rûmi.
La trama contiene due concetti dervisci di base:  il raggiungimento dell’estasi attraverso la danza e il ruolo potentissimo della danza nell’ottenimento di questo stato. Quando questo stato è raggiunto, la musica dei percussionisti, dei cantanti e dei musicisti si ferma ma i dervisci, nel loro stato di estasi, continuano a roteare nel silenzio. ( Si dice che quando un derviscio raggiunge l’estasi, può accadere che i suoi piedi non tocchino terra ).

Dopo tre circuiti, i dervisci cadere i loro mantelli neri per simboleggiare la loro liberazione dagli attaccamenti mondani. Poi, uno per uno, le braccia incrociate sul petto, filano sul pavimento come rinunciare alla vita terrena per rinascere in unione mistica con Dio. Tenendo il braccio destro in alto, ricevono le benedizioni del cielo, che sono comunicate a terra tenendo le braccia a sinistra rivolto verso il basso. Mentre vortice, formano una ‘costellazione’ di corpi volventi, che si ruota lentamente. Il Seyh cammina in mezzo a loro per verificare che ogni derviscio sta eseguendo il rituale correttamente. La danza si ripete più e più volte. Infine, il nuovo Hafiz canta brani del Corano, suggellando così l’unione mistica con Dio.
La voce di un flauto solitario li riporta lentamente alla realtà.Queste danze, secondo i Dervisci Rotanti, sono il loro modo per  allontanare la mente da ogni contatto con le cose terrene e per far si che le loro anime si allontanino dai corpi così da potersi riunire a Dio.
In Turchia la tradizione dei Dervisci ( una parola persiana che significa “monaco implorante” ) Sufi rappresenta un alto sviluppo della particolare arte di comunicare con il divino attraverso la danza.
L’educazione di un derviscio è particolarmente ardua e consiste in 1001 giorni di penitenza e prevede il digiuno e la meditazione. Per apprendere la loro danza, i Dervisci bloccano due dita del piede al pavimento; in questo modo essi imparano a mantenere regolare e disciplinata la loro rotazione. Mentre rotea il Derviscio appoggia il suo peso sul piede sinistro e allorché la rotazione acquista velocità, sulle dita del piede sinistro, mentre la gamba destra dà slancio alla  rotazione. Per evitare il capogiro, il derviscio tiene la testa leggermente inclinata verso destra e gli occhi fissi sul palmo della mano sinistra.

In Turchia ma anche in Siria è possibile assistere alle danze dei dervisci. Ad Istanbul i dervisci rotanti si esibiscono presso il Monastero Mehlevi, situato alla fine di Istiklal Caddesi mentre a Konya, ogni anno, a dicembre, si tiene il festival dei dervisci rotanti per commemorare la nascita del loro fondatore Din Rumi.