parco romantico della regina torre4Apre il “Parco Romantico della Regina”, il più grande orto botanico d’Italia. Un progetto di riqualificazione di 50 ettari di terra e sarà un laboratorio per la ricerca a ‘cielo aperto’ anche per gli studenti dell’Università di Firenze. Fu inaugurato nel 1893 dalla Regina Vittoria d’Inghilterra. In questi luoghi vi hanno lavorato Leonardo da Vinci, Michelangelo, Benedetto e Giuliano da Maiano e Boccaccio, è stata una location del film ‘Camera con vista’ vincitore di 3 premi Oscar nel 1987

 

 Apre al grande al pubblico e alla ricerca il più grande orto botanico in Italia che si estende per circa 50 ettari fra il Comune di Firenze e il Comune di Fiesole con 12 chilometri di sentieri. Oggi è stato inaugurato il primo ‘anello’ di questo grande progetto, il Parco Romantico della Regina così chiamato per rendere omaggio alla Regina Vittoria d’Inghilterra che lo inaugurò nel 1893. In questi luoghi vi hanno lavorato Leonardo da Vinci, Michelangelo, Benedetto e Giuliano da Maiano e Boccaccio, è stata una location del film ‘Camera con vista’ vincitore di 3 premi Oscar nel 1987.

parco.romantico della regina3
Un lavoro di riqualificazione realizzato dalla Fattoria di Maiano che è cominciato nel 2010 su una idea dei primi anni ’90 e che sarà concluso nel 2020. Il progetto coinvolge un’area boschiva a nord e un’area agricola nella parte meridionale che sarà invece dedicata alla ricerca e alla didattica. Dopo un accurato studio delle caratteristiche ambientali e della vegetazione dell’area boschiva sarà avviato prossimamente un progetto sperimentale che potrà vedere la collaborazione con l’Università e avrà come obiettivo quello di rendere l’area un ‘laboratorio’ a cielo aperto.  

ParcoRomantico SITOWEB

LA STORIA
La Fattoria di Maiano, le cui origini risalgono al 1400, gode di un’invidiabile posizione sulle colline di Fiesole a soli 5 km dal centro storico di Firenze. Questo territorio ha visto l’opera di illustri personaggi tra cui Leonardo da Vinci, Michelangelo, Benedetto e Giuliano da Maiano, Boccaccio e tanti altri. Le colline tra Fiesole e Firenze, su cui insiste la Fattoria di Maiano con il suo Borgo e le case sparse nella campagna, sono state per secoli luogo da cui è stata ricavata la pietra per costruire gli edifici della città di Firenze.
Nel 1844 arrivò a Firenze Sir John Temple Leader, un facoltoso inglese figlio di industriali londinesi che acquistò terreni, le cave abbandonate, il Borgo di Maiano con la Villa e numerosi insediamenti sparsi sul territorio tra cui i ruderi del Castello di Vincigliata ed il complesso di Villa i Tatti oggi dell’Università di Harvard, che vi ha insediato il The Harvard Center for Italian Renaissance Studies.
Sir Temple Leader era un appassionato di viaggi e dopo aver vissuto quattro anni a Cannes conobbe sua moglie Maria Luisa de’ Leoni, una lucchese, e con lei si trasferì, come tanti inglesi in quel periodo, a Firenze. Leader aveva studiato a Cambridge e ad Oxford, dove si era impregnato di quella cultura classica, medievale e umanistica che lo avevano portato ad amare un ideale armonioso e romantico di Medioevo.

parco romantico della regina 1
Su queste colline dette inizio ad un ampio progetto di ristrutturazione neomedievale realizzando un imponente imboschimento (circa 80 ettari) di cipressi e pini e intervenendo in tutti gli ambienti. Ricostruì in stile il Castello di Vincigliata, ampliò e modificò nello stile mediceo la Villa di Maiano ingrandendo il borgo di Maiano – con il suo splendido chiostro trecentesco che un tempo era un convento di clausura- e trasformandolo in un borgo agricolo.
Sulle sponde del torrente Mensola, già narrato dal Boccaccio nelle sue novelle, costruì il parco romantico della Regina (inaugurato dalla regina Vittoria il 12 Aprile del 1893) e alzò le sponde della cava detta delle Colonne così chiamata perché da qui uscirono le maggiori opere commissionate da Lorenzo il Magnifico tra cui le colonne per la Cappella dei Principi della basilica di San Lorenzo e la scala laurenziana di Michelangelo. Tra il 1873 ed il 1893 vi costruì il Laghetto romantico con tutt’attorno 8 ettari di sistemazioni varie. Inoltre  trasformò i percorsi degli scalpellini in sentieri botanici per i suoi ospiti modellando piazzole e panchine nei punti più panoramici.
Temple Leader morì nel 1903 senza lasciare eredi diretti. I nipoti, arrivati da Londra, nel 1917 vendettero tutto al professor Teodoro Stori, famoso chirurgo fiorentino che aveva sposato Elisabetta Corsini della nobile casata fiorentina dei Principi Corsini. Questi, con l’aiuto della moglie, continuò l’opera di Temple Leader dando impulso al settore agricolo. Nel 1929 la coppia iniziò un’imponente opera di imboschimento di Monte Ceceri, ricalcando lo stile di Teample Leader. Il monte, alto 415 metri, sovrasta Fiesole da un lato ed il borgo di Maiano dall’altro ed è famoso per le imponenti cave di pietra serena e per essere stato, nel 1506, teatro del primo volo umano progettato da Leonardo da Vinci.
L’imboschimento interessò oltre 46 ettari completando così, nel 1960, l’opera di trasformazione e di recupero delle cave abbandonate.
Teodoro ed Elisabetta non avevano figli ed adottarono la nipote, Lucrezia Corsini, terzogenita di Tommaso, capostipite dei Principi Corsini, che ereditò tutto nel 1961 alla morte di Elisabetta.
Lucrezia, già moglie del Conte Giacomo Miari Fulcis, capostipite di una delle più antiche famiglie venete (le sue origini risalgono al 1100) e grande innovatore nel campo agricolo e con il quale ha avuto quattro figli, proseguì l’attività di miglioramento e innovazione della fattoria, ristrutturando le case, la villa di Maiano (nel 2000) e, con l’aiuto dei figli, specializzando l’azienda nell’olivicoltura di qualità (oltre 17.000 piante con tutto il ciclo produttivo in azienda) ed introduce, fin dal 1991, le coltivazioni col metodo biologico. Sperimentò la suinicoltura allo stato brado, avviò l’attività turistica con ospitalità, ristorazione, visite guidate. In olivicoltura introdusse la lavorazione sotto azoto e fu tra coloro che lanciarono sul mercato il Laudemio, un olio di alta qualità che oggi viene spedito in tutto il mondo e grazie al quale la Fattoria di Maiano ha ricevuto e continua a ricevere  prestigiosi riconoscimenti internazionali. Oggi la Fattoria di Maiano, che occupa una superficie di oltre 270 ettari, abbina le attività agricole con l’ospitalità e una ristorazione di primissimo livello.