Nuovo record per il prezzo della benzina: oltre 2 euro al litro, massimo storico per la rete ordinaria, cioè fuori dalle autostrade. Aumenti che ormai pesano fortemente sulle tasche degli italiani e che avranno una ricaduta negativa sui prezzi dei generi di prima necessità, visto che la maggior parte delle merci  in Italia viaggia su gomma. Colpa delle tante accise, delle addizionali regionali e dell’aumento dell’Iva che, tutte insieme, hanno portato a questo livello di prezzi. E pensare che 2 anni fa quando il petrolio costava  160$ al barile la benzina era arrivata a 1,55€, mentre  oggi con il barile a circa 100$, siamo a cifre vertiginose. Questa situazione non è più sostenibile dagli italiani.

Per la Benzina “è record anche sulla rete ordinaria” con il “servito al massimo storico fuori autostrada”, emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia. “Scontato da tempo il record del caro carburanti in autostrada, la vera novità è il raggiungimento del massimo sul ‘’servito’’ della rete ordinaria, che è stato registrato oggi per la benzina in alcune Regioni (complice il gioco delle addizionali) con punte ben superiori ai 2 euro/litro che mandano in soffitta i primati della scorsa primavera’’.

A mettere mano ai prezzi raccomandati ‘’sono state oggi Eni (+1,6 Cent /litro e +1,0 sul diesel), Tamoil (+1 Cent /litro solo sulla verde) e Api IP con un ritocco di 0,5 Cent anche in questo caso solo sulla benzina’’. Le punte massime ormai, per la benzina a 2,008 euro/litro nel Centro Italia e, segnatamente, in Toscana, sono invece per il diesel fino a 1,843 euro/litro al Sud Italia. Più nel dettaglio, secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale , ‘’i prezzi medi serviti sono oggi a 1,920 per la benzina, 1,803 per il diesel e 0,784 per il Gpl’’.

A livello paese ”il prezzo medio praticato della benzina (sempre in modalita’ servito) va da 1,906 di Tamoil a 1920 di Eni e Totalerg (no logo a 1819). Per il diesel si passa da 1,797 di Esso a 1803 di Eni, IP e Shell (no logo a 1695)”. La situazione, spiega Quotidiano Energia, ‘’tiene conto della crescita delle quotazioni internazionali, il tutto alla vigilia del penultimo week end di sconti self, che renderà sempre piu’ divaricato l’andamento del mercato carburanti nazionale’’.

Consumatori: Caro carburante costa +768 euro l’anno: – Tra costi diretti per l’acquisto di carburanti (+420 euro l’anno), e costi indiretti (348 euro l’anno. Per l’impatto, per esempio, sul trasporto merci), il caro-benzina costa agli italiani in media +768 euro annui, ‘’la stessa cifra che una famiglia spende mediamente per 50 giorni di spesa alimentare’’. Lo calcolano Adusbef e Federconsumatori. Per la benzina, ”le variazioni, rispetto ad Agosto 2011 sono di +35 centesimi”. “Con picchi che hanno superato quota 2,00 euro al litro, le compagnie si stanno preparando ad accogliere al rientro dalle vacanze le poche famiglie che sono partite’’, commentano dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti: ‘’Con i prezzi a questi livelli si aggrava ulteriormente la situazione degli aumenti dei carburanti rispetto allo scorso anno, sia direttamente per i pieni sia per i maggiori costi di trasporto’’. Per le due associazioni di consumatori e’ ‘’una situazione chiaramente insostenibile, a maggior ragione visto il delicatissimo momento che le famiglie stanno attraversando. Per questo e’ necessario intervenire al piu’ presto per porre un freno alle gravi speculazioni, per modernizzare l’intera filiera petrolifera ed evitando categoricamente qualsiasi nuovo aumento della tassazione’’.

Coldirettii: famiglie in ginocchio – “Il record del prezzo del pieno di benzina per una automobile media (50 litri) che ha raggiunto i 100 euro ha un effetto valanga sulla spesa delle famiglie in un Paese come l’Italia dove l’88 per cento delle merci viaggia su strada’’, commenta Coldiretti dopo i nuovi record toccati dal prezzo della benzina. Che, al litro, ”ha addirittura superato del 50 per cento quello di un litro di latte fresco ed è pari a quello di un chilo di pesche”.

Per Coldiretti ”una situazione insostenibile che sommata all’aumento complessivo dei costi energetici per le bollette di luce e gas mette a rischio la ripresa dell’economia”. A subire gli effetti del caro carburanti ”anche le imprese agricole che in questo momento consumano grandi quantità di gasolio per garantire l’irrigazione nei campi per salvare le coltivazioni agricole dal caldo e dalla siccità. L’aumento dei costi energetici colpisce in realtà l’intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione”