gaza-smokeGaza, the Aftermath’ un viaggio per raccontare i luoghi della disperazione. Il fotoreporter fiorentino Giuseppe Cabras partirà il prossimo 17 settembre per un viaggio  finanziato dall’associazione Nova che allestirà una mostra fotografica a Firenze.  Raccontare la tragica situazione della striscia di Gaza attraverso una mostra fotografica, dal titolo “Gaza, the Afetrmath”, che ritrae le storie di chi convive da anni con la guerra.

Una mostra ancora tutta da allestire che sarà il risultato del viaggio del fotoreporter fiorentino Giuseppe Cabras, freelance, che partirà la prossima settimana da Firenze.
Dodici giorni, dal 17 al 29 settembre, per attraversare il paese alla ricerca di storie da immortalare in scatti che saranno oggetto della mostra che sarà allestita da Nova, l’associazione presieduta dall’on.Federico Gelli, che ha finanziato il viaggio di Cabras.

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“Il viaggio che ho in programma – racconta Cabras – prevede l’ingresso nella Striscia di Gaza dal confine israeliano, uno stato autonomo dal 2005, o piuttosto un enorme carcere a cielo aperto. Lungo 45 km e largo da 5 a 12 km è considerato ad altissima densità abitativa. Prima dell’ultimo conflitto, l’operazione “Protective Edge”, si contavano infatti circa 2 milioni e mezzo di abitanti. Il regime di embargo totale cui è sottoposto il territorio, governato da Hamas,  costringe la popolazione a sopravvivere in condizioni non sempre ottimali. I recenti bombardamenti hanno azzerato risorse e tecnologia, e adesso l’unico modo di uscirne per i gazawi è attendere aiuti e sovvenzioni dall’esterno. Nel frattempo – conclude Cabras – la popolazione vive per lo più in campi profughi essendosi allontanata dai centri abitati a lungo bersagliati dall’artiglieria israeliana. Raccogliere immagini dello sforzo ricostruttivo e dei disagi sofferti dalla popolazione di Gaza è il mio obiettivo. Nel mio lavoro non capita spesso di accedere a finanziamenti del genere, questi fondi contribuiranno alla realizzazione di un reportage sugli effetti dell’ultimo conflitto sulla popolazione palestinese. Ringrazio l’Associazione Nova per l’opportunità accordatami.

“Vogliamo con questo progetto provare a ridurre la distanza fra noi e quei luoghi che sono purtroppo tornati ad essere palcoscenico di un nuovo e violento scontro” – spiega Federico Gelli – Siamo onorati  di poter sostenere  il viaggio e l’avventura di Cabras che con il suo lavoro potrà così raccontarci senza filtro la reale situazione di chi vive il dramma della guerra” . Come Nova non vogliamo soltanto occuparci di temi legati all’innovazione e alla tecnologia ma dedicarci anche a tematiche sociali, in questo caso a veri e propri drammi che affliggono la civiltà. Il contributo dei nostri soci sarà prezioso e aiuterà a mettere in atto e divulgare ciò che dobbiamo conoscere più da vicino.”