tempioananda1Il Pahto Ananda, o Phaya, fu il primo dei grandi templi di Bagan, e rimane uno dei più belli e più significativi. È qui che ogni anno si svolge l’Ananda Paya Festival, che dura tre giorni durante la luna piena di Pyatho (dicembre-gennaio), organizzato per raccogliere fondi per la manutenzione del tempio e che richiama migliaia di visitatori da tutte le parti del Paese. La festa di Ananda Pahto,  si celebra con la luna piena di gennaio e attira moltissime persone da tutta l’area attorno.

Famiglie con i caratteristici carretti tirati dai buoi, accampate lungo le strade e nei campi attorno al tempio, corriere stracolme di persone e merci al limite dell’impossibile, gente che arrivava con ogni mezzo possibile e immaginabile. La fiera con le giostre spinte a braccia e l’esposizione di merci, dagli elettrodomestici ai mobili, stoviglie, arnesi,stuoie e non so più cos’altro…un’occasione unica per gli abitanti delle campagne attorno. Otre che ammirare questo imponente e bellissimo tempio nel momento di massimo splendore  nel cortile del tempio inizia una processione della durata di almeno 5-6-ore, una moltitudine di monaci di tutte le età che raccolgono le offerte dei fedeli.

tempioananda4monaciIl tempio  e’ un capolavoro simmetrico dello stile architettonico Mon, con qualche influenza dell’India del Nord. Riflette il passaggio dal primo periodo a quello intermedio dell’architettura di Bagan.
Situato a est delle mura della città vecchia, con una struttura a terrazze, svetta a 52 metri di altezza, circondato da quattro guglie ai vertici di una piattarforma quadrata rialzata. Ma la vera peculiarità di Ananda e di pochi altri templi di Bagan è costituita dalla bellezza degli affreschi originali, ancora molto ben conservati, che ricoprono interamente i muri interni ed i soffitti delle nicchie ai punti cardinali. In occasione del 900° anniversario del tempio, nel 1990, le sue guglie sono state nuovamente rivestite d’oro. Paul Strachan, uno dei massimi esperti in tema di architettura di Bagan, ha suggerito che “niente può rivaleggiare con l’esperienza arricchente che fornisce Ananda”.  Danneggiato dal devastante terremoto del 1975, è stato accuratamente restaurato.

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Il tempio fu completato durante il regno di re Kyanzittha (1084-1113), ispirato da otto monaci indiani in visita e dalla storia precedente della loro vita nella leggendaria grotta Nanadamula nell’Himalaya.
L’Ananda ha voluto ricreare una visione di questa grotta riflettendo la sapienza infinita del Buddha.

Il tempio è circondato da un muro di cinta e quattro porte integrate ad arco che ospitano divinità guardiane sedute in posizione ‘lalitasana’. Poichè è sempre stato anche un monastero comprende anche una serie di edifici, all’interno del muro di cinta.

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L’Ananda è una struttura perfettamente proporzionata a croce greca in forma simmetrica; comprende i vestiboli, il portico d’ingresso coperto e gli stupa decorati. E’ un quadrato centrale lungo circa 53 m per ogni lato.
La massa principale dell’edificio, alta 10,5 m, contiene due ordini di finestre. La torre centrale si alza fino a
52 metri.

Considerando i tesori custoditi all’interno, Ananda ospita la più grande collezione in cotto di Bagan. Quattro stupa più piccoli imitano la corona centrale sikhara ad ogni angolo del secondo livello principale, mentre finestre ai vari livelli illuminano i corridoi interni. E’ un tempio funzionante, in buono stato. Le parti in stucco e altre caratteristiche del tempio sono state restaurate nel tardo XVIII secolo.

tempioanandaIl cubo centrale ospita due corridoi paralleli che contengono nicchie ad arco, nel muro, per contenere le immagini del Buddha; oltre 80 scene in rilievo, in pietra arenaria, nel corridoio esterno, raffigurano la vita del Buddha, dalla sua nascita fino alla sua illuminazione. Quattro impressionanti Budhha in teak dorato (alti 9,5 m.) stazionano in piedi, nei quattro punti cardinali, rappresentando i Buddha che hanno raggiunto l’illuminazione. Alcuni autori suggeriscono che sia stato riparato nel XVIII secolo, mentre altri suggeriscono che sia una copia del XIX secolo per sostituire quello distrutto da un incendio. Paul Strachan suggerisce che le immagini est ed ovest siano state riparate verso la fine del XVIII secolo quando il tempio fu ristrutturato. Sono infatti in stile Mandalay Konbaung. Le vesti inoltre sono piuttosto diverse da quelle originali. Anche se le pareti interne sono per lo più bianche, ci sono prove che in origine contenevano anche una serie di murales.