Alberghi e concessionari dei demani sulla costa slovena non possono far pagare ai bagnanti l’ingresso alle spiagge che hanno in concessione. Unica eccezione: gli arenili attrezzati o le piscine realizzate privatamente.

Il ministero per l’Ambiente di Lubiana ha preso questa decisione molto apprezzata dai turisti e dai connazionali che avevano espresso svariate manifestazioni di dissenso sulla prassi degli operatori turistici di farsi pagare un biglietto d’ingresso dai due ai quattro euro al giorno.
Prassi illegale in quanto la legge dice che tutte le aree fino ai 25 metri dalla costa sono beni pubblici sulle quali non è permesso limitare l’accesso ai cittadini per attività ricreative.
Come detto, esulano le piscine e le spiagge degli hotel se allestite e costruite con investimenti privati. Le polemiche tra i turisti e gli alberghieri sul pagamento dell’ingresso agli stabilimenti balneari si ripetano in Slovenia ogni estate. Particolarmente insoddisfatti erano i villeggianti sloveni che al mare si recano di solito solo nel fine-settimana e oltre all’ingresso alle spiagge devono pagare anche il parcheggio a giornata che in alcune localita’ costa intorno ai 10-12 euro.

In Italia l’accesso in spiaggia e’ gratutito. La legge di riferimento che disciplina questa questione è  l’art. 1 comma 251 della Finanziaria 2007, che recita così: “è fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”.
L’interpretazione della norma, dunque, lascia ben pochi dubbi: il titolare del lido non può pretendere in alcun modo un pagamento per il semplice  accesso alla spiaggia. L’’unico aspetto che non appare ben chiaro è se appunto la norma possa riferirsi sia al semplice ingresso “per il raggiungimento della battigia”, o anche per la sosta all’’interno del lido stesso.
L’associazione Adiconsum ricorda ai bagnanti che l’accesso alla spiaggia è un diritto dei bagnanti e deve essere sempre libero e gratuito. I gestori degli stabilimenti balneari sono concessionari di un bene pubblico. Eventuali impedimenti o richieste di pagamento per il semplice accesso o per il transito vanno denunciati ai vigili urbani o alle autorità di polizia. L’associazione Adiconsum ricorda che gli stabilimenti devono sempre consentire l’accesso gratuito e la libertà di transito sulla battigia anche alle persone che non acquistano i servizi a valore aggiunto degli stabilimenti (cabine, ombrelloni, ecc). La richiesta di pagamento per il semplice accesso al mare è quindi una violazione della legge. La striscia di 5 metri di sabbia dove arriva l’onda, detta battigia, è a disposizione di tutti ed è un’area esclusa dalla concessione.
Nella battigia non possono essere collocati oggetti ingombranti come ombrelloni e sdraio, né da parte degli stabilmenti e né da parte dei passanti, e deve essere sempre garantito il libero passaggio.

In un periodo di generalizzata crisi del mercato turistico la Slovenia registra nei primi sei mesi dell’anno ottimi risultati dovuti soprattutto ad un incremento dei visitatori stranieri. In calo rispetto a 2012 gli italiani restano i primi per afflusso di turismo straniero in Slovenia.

Nel dettaglio i dati diffusi dall’Ice evidenziano che il flusso dei turisti in Slovenia nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è aumentato del 3% (di cui +6% turisti esteri, -1% turisti locali) ed i loro pernottamenti dell’1% (di cui +4% turisti esteri, -3% turisti locali).
Sono aumentati particolarmente i pernottamenti dei turisti dai Paesi Bassi e dalla Russia (+29%), dall’Austria e Croazia (+6%) e dalla Germania (+4%).
Nonostante il calo maggiore dei turisti sia stato registrato proprio dall’Italia (-8% di pernottamenti), gli italiani rappresentano ancora il maggior numero dei turisti esteri in Slovenia (quota del 20,1%), seguiti dagli austriaci (12,5%) e tedeschi (9,9%).