Lungo la via incantata. Viaggio in Transilvania di William Blacker (Adelphi, 2012). L’autore racconta del suo viaggio nella Romania del Nord, un luogo incantato e come fuori dal tempo.
Non รจ strano che Patrick Leigh Fermor dicesse di tenere questo libro “vicinissimo al cuore”. All’inizio degli anni Trenta Leigh Fermor aveva infatti attraversato, diretto a Costantinopoli, la Transilvania, ricavandone la materia forse piรน calda per il suo grande libro di viaggi.
Tra i boschi e l’acqua. Per William Blacker, tuttavia, quella stessa regione dell’attuale Romania sembra essere non la meta di un viaggio, quanto piuttosto uno stato della mente, o degli occhi. Blacker la visita quasi per caso poco dopo la caduta del Muro e, incantato da tutto ciรฒ che vede, decide di stabilirsi nel suo distretto piรน remoto, il Maramures, adeguandosi a uno stile di vita immutato da secoli. Ma il demone dell’irrequietezza lo attrae presto piรน a sud, dove le montagne digradano nelle colline della Terra dei Sassoni. Qui Blacker trova un mondo completamente diverso, e assai piรน movimentato. I lindi e inappuntabili sassoni sono in gran parte emigrati in Germania, e nelle loro case si รจ insediato il popolo degli zingari, la cui capacitร di inventare storie, per poi impersonarle, colpisce almeno quanto l’incapacitร di districarsene. Da qui in poi – da quando cioรจ nella vita di Blacker entrano Natalia e Marishka, due sorelle diversissime, e ugualmente indimenticabili quella che era cominciata come una serena elegia su un’Europa scomparsa si trasforma in una rapsodia zigana.Il risultato รจ un libro che viene istintivo defiยญnire ยซstraordinario, diverso da ogni altro, una storia a sรฉยป.ย
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