tokyo gundamxmas4Per chi desiderasse passare un Natale assolutamente atipico, Tokyo e’ una meta da prendere in considerazione. In Giappone il Natale e il Capodanno si festeggiano, ma in modo totalmente diverso rispetto l’Italia. Se per Capodanno 2015 siete in cerca di qualcosa di davvero unico, il Giappone è la meta per voi: un mix di storia e tradizione che ci portano indietro nel tempo, in atmosfere che non troverete in nessun’altra parte al mondo, armonicamente affiancato dalla movida più festosa che possiamo immaginare.

La vigilia di Natale è il giorno più romantico dell’anno: le coppie di fidanzati lo celebrano con appuntamenti stravaganti che includono ristoranti costosi e alla moda e a fine serata i love hotel. Pochi giapponesi celebrano il giorno seguente, nonostante le strade siano addobbate con luci natalizie, alberi decorati e gli altoparlanti dei centri commerciali trasmettano le tipiche canzoncine.

tokyo 2 Il 25 dicembre non è nemmeno una festività nazionale proprio perché non è una ricorrenza religiosa, ma è diventata un’occasione commerciale e un ottimo motivo per festeggiare importato dall’Occidente.

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Il Capodanno  è invece una festa molto importante in Giappone, l’ultimo giorno lavorativo è il 28 dicembre, ma durante tutto il mese le aziende organizzano i bōnenkai (letteralmente banchetto di fine anno), che sono party alcolici tra colleghi per celebrare la fine dell’anno.

Il 28, finito il lavoro, la gente inizia un frenetico turbinio di pulizie, fondamentali sono le decorazioni della casa e la preparazione del cibo; in genere si cucinano i mochi, che sono tipici dolcetti giapponesi non molto appetitosi: si tratta di riso pestato in una specie di incudine di legno con un grosso martello, anch’esso di legno. Mentre una persona mescola con le mani il pastone di riso, una seconda batte con il martello mantenendo un ritmo sostenuto, energia e velocità. L’impasto viene poi bollito. Il cibo tipico che si mangia il 31 dicembre varia da regione a regione, ma ogni alimento ha un significato preciso, spesso ispirato dalla sua forma. È quasi sempre cibo secco che deve durare per i primi tre giorni del Capodanno, in quanto non si avrà più tempo di prepararne di nuovo. Viene conservato in costose scatole laccate rosse e nere, ben decorate.

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La notte del 31 dicembre in Giappone è entusiasmo, feste in strada, fuochi d’artificio e… molto di più. Accanto a questi modi di festeggiare l’ultimo dell’anno, nel Paese del Sol Levante sono ancora radicate suggestive tradizioni, tramandate di generazione in generazione.

La cerimonia più importante è quella dell’hatsumode ossia recarsi in visita a un luogo sacro nel primo giorno dell’anno; i giapponesi possono visitare un tempio o un santuario nel corso di tutta la giornata del 1° gennaio, ma la maggioranza di loro preferisce attendere la mezzanotte in un tempio o santuario e assistere alla solenne cerimonia dei 108 rintocchi (joya-no-kane).
 Secondo la tradizione buddista, la nostra anima è afflitta da 108 peccati e, con altrettanti rintocchi di campana, può essere purificata e iniziare, quindi, a dovere il nuovo anno. Terminata la cerimonia dei 108 rintocchi, i fedeli pregano nella sala principale dei templi e, in una lunga processione, si avvicinano all’altare maggiore per innalzare preghiere per la felicità e la salute; negli altri ambienti, le persone portano i vecchi portafortuna e ne acquistano di nuovi.

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Un po’ tutti i templi e i santuari di Tokyo sono un richiamo a cui la folla di fedeli non riesce a resistere, se volete assistere a uno dei riti più affollati, c’e’ senza dubbio il santuario Meiji-jingu, a due passi dalla stazione JR di Harajuku. Alternative sono il tempio Senso-ji ad Asakusa o il santuario Yushima Tenjin, a due minuti dalla stazione Yushima sulla chiyoda line.

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Se sarete a Kyoto, alle 15 del 31 dicembre il santuario Yasaka propone una prima cerimonia di purificazione, per mezzanotte c’è l’atteso rituale dei 108 rintocchi. L’usanza vuole che i fedeli si avvicinino alla fonte di fuoco sacro con uno spago per prendere una fiamma da portare a casa: il gesto ha valenza sia come buon auspicio che per dare inizio alla cottura della tipica zuppa zōni. Se preferite mete secondarie, vi segnalo il tempio collinare Kurodani e, a 5 km da Kyoto, il tempio Shinyodo, dove i monaci sono soliti a offrire una calda e piacevole tazza di tè.

Oltre al lato più strettamente legato al culto, a cavallo fra l’ultimo e il primo giorno dell’anno c’è anche la tradizione di attendere la prima alba (hatsuhinode), preferibilmente in uno dei punti più panoramici nei dintorni. Se vi trovate a Tokyo, le viste più mozzafiato si possono godere da Roppongi hills, dalla recente Tokyo Sky Tree, dalla Tokyo Tower e un punto strategico può essere anche Odaiba, la Baia di Tokyo. Se preferite uscire dagli schemi sul monte Takao (a un’ora di treno da Tokyo) potete combinare il rito religioso nel bel tempio che si trova sul monte con quello di hatsuhinode. Se vi trovate a Kyoto, le colline circostanti alla città sono tutte dei punti spettacolari di vista sulla nuova alba, così come nei pressi del tempio collinare Kurodani.

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Per le famiglie giapponesi che decidono di attendere l’arrivo del nuovo anno in casa, un must è guardare NHK Kōhaku Uta Gassen, uno spettacolo musicale trasmesso sin dagli anni Cinquanta, che vede sfidarsi cantanti (dalle star del momento ai fautori delle musiche popolari) divisi in squadre (le donne in rosso e gli uomini in bianco); in casa o fuori, non mancano i piatti ritenuti di buon auspicio.
Oltre alla zuppa zōni, è d’obbligo augurarsi ogni bene mangiando soba, a metà strada fra spaghetti e tagliatelle, che simboleggiano lunga vita per via del loro formato; inoltre, richiedendo poca masticazione, invitano a non amareggiarsi troppo per i bocconi amari della vita, ma di ingoiare velocemente e voltare pagina quanto prima.

Per chi volesse festeggiare in locali e piazze, Tokyo non delude: a Shibuya sono migliaia le persone che si ritrovano in strada a brindare al nuovo anno e lo stesso a Shinjuku, entrambi i quartieri sono i più gettonati della città. Il cielo di mezzanotte poi s’illumina a giorno in occasione dei fuochi d’artificio, rendendo ancora più emozionante l’inizio del nuovo anno.

I riti di festeggiamento del Capodanno si concludono con la visita al Palazzo Imperiale del 2 gennaio, la cosiddetta ippan sanga, quando l’imperatore e tutta la famiglia attendono i turisti e cittadini per il tradizionale saluto di inizio anno.