omanhomajpgL’Oman: una terra incognita, al di là dall’essersi rivelata. Paesaggi straordinari, deserti e alte montagne rocciose, oasi lussureggianti e lunghe spiagge bianche. L’Oman si rivela una terra di gente cordiale e paesaggi suggestivi, su cui si stagliano fortificazioni antiche, oasi spettacolari, fiordi e baie incantate, mercati dal fascino coinvolgente, deserti che al tramonto si colorano di rosa. Una meta nuova ed esclusiva,un paese da visitare prima che il turismo di massa offuschi per sempre la magia che per tutti questi anni lo ha contraddistinto.

 L’Oman e’ stato per anni chiuso in uno stato di profondo isolamento a causa della politica del Sultano Said Bin Taimur. Nella capitale, Muscat, sono ancora evidenti le porte di ingresso ai vari quartieri in cui la citta’ e’ suddivisa. All’epoca del sultano, al calar della sera, le porte venivano chiuse e vigeva una sorte di coprifuoco. Nel 1970 ci fu un colpo di stato ad opera dell’unico figlio e da allora la guida del paese e’ nelle mani del Sultano Qaboos Bin Said. Il nuovo sovrano, supportato dal governo inglese, porto’ enormi cambiamenti nel paese. Utilizzando i soldi provenienti dai giacimenti petroliferi sviluppo’ infrastrutture, ospedali e scuole.
Ora che il petrolio e’ quasi giunto alla fine, il sultano ha puntato ad una politica di maggiore apertura, investendo sul turismo e sugli interscambi tra mondo occidentale e mondo orientale. Non si puo’ dimenticare come l’Oman si collochi in una forte posizione strategica per la sua vicinanza all’Iran, all’India e all’Arabia Saudita. Insomma, lo sviluppo si respira, ma non e’ estremo e rapido come ad esempio negli Emirati.

E’ un sultanato, ossia una sorta di monarchia ereditaria in cui il potere passa di padre in figlio, rigorosamente maschio, ma per molti aspetti presenta caratteristiche alquanto diverse se paragonato agli stati arabi che lo circondano. A livello paesaggistico alterna distese di sabbia a montagne rocciose, con vette che raggiungono anche i tremila metri. Si passa da dune desertiche a canyon stretti e lunghi che nascondono piccoli villaggi circondati da oasi di palme e che traggono la propria sopravvivenza.
Imperdibili, sono sicuramente i forti. Una volta dimore dell’Iman, non solo capo religioso ma anche politico, erano basi militari, prigioni, punti di riferimento per molti villaggi. I piu’ importanti, Nakhal, Nizwa, Balha, sono visitabili, altri no perche’ ancora sedi militari.

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Muscat, la capitale, e’ una citta’ molto bella e vivace. Il souq e’ animato, colorato e odoroso. Il palazzo del Sultano, sua residenza e sede dei suoi uffici, e’ un palazzo centrale, ma nulla a che vedere con la pomposità e gli sfarzi di altri palazzi arabi.

 A Muscat c’e’ la Grand Mosque, una delle poche del mondo arabo in generale visitabile da turisti.
E’ una esperienza unica e il piccolo sacrificio di vestire per le donne con pantaloni lunghi, maniche lunghe e capo coperto e’ stato ampiamente ripagato dallo spettacolo che si vede. La moschea e’ divisa in due moschee, quella principale per gli uomini che puo’ contenere fino a ventimila fedeli, e quella per le donne con due moderni megaschermi per seguire la predica dell’Imam in diretta. All’esterno, ampi portici coprono i luoghi dedicati alle abluzioni prima delle preghiere. Nella sala principale (la moschea maschile) un tappeto, fatto a mano da 600 donne iraniane in un unico pezzo di 60×70 metri, ed un lampadario ricco di Swarovski e lungo 14 metri dominano la scena. Appena fuori si passeggia tra splendidi giardini e in una grande biblioteca si tengono lezioni sull’Islam, un modo intelligente per far avvicinare e conoscere a chi non e’ musulmano  e ricco di pregiudizi qualcosa in piu’ di questa religione.

Nei dintorni della capitale c’e’ l’imponente forte di Barka, quindi quello di Nakhl, costruito su uno sperone roccioso, l’oasi di Wadi dove si trovano sorgenti e cascate naturali e il forte di Al Hazm con due magnifici portali intarsiati.
Attraversando baie di sabbia lambite da un mare limpido, crateri calcarei e profondi canyon naturali, arriverete a Sur dove tuttora si costruiscono i sambuchi o dhow, le barche a vela che permettevano ai commercianti del posto di raggiungere le coste dell’Antico Oriente.
In seguito si arriva Nizwa sostando prima a Wadi Bani Khalid, la valle più spettacolare della regione di Sharqiyah dove si trova un’oasi di acqua fresca corrente e rigogliosa vegetazione e, superati pochi chilometri, vi ritroverete immersi nel Deserto Wahiba, un mondo irreale di dune altissime di sabbia color ocra.
Nizwa è, invece, una città da poco aperta al turismo, le cui attrazioni principali sono il forte che la domina e il souq di 7600 metri quadrati.
Poi un’escursione a Bahla, deliziosa cittadina nota per le antiche fornaci dove ancora si produce vasellame in argilla secondo i metodi più semplici e tradizionali e, infine, la visita all’imponente castello di Jabrin, ai suoi numerosi passaggi segreti, le stanze suggestive, i cortili, isoffitti di legno dipinti.

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 Il paese e’ grande e ricco di natura incontaminata, tanto che al sud ed all’estremo nord, le tartarughe fanno il nido sulle spiagge, i delfini si avvistano vicini alla costa, le balene sono di casa. Si tratta di territori pressochè incontaminati, ma di recente stanno sorgendo dei resort. Due nomi su tutti.
Salalah è un piccolo paradiso a mille chilometri a sud di Muscat. La Oman Air organizza due voli giornalieri da Muscat. La regione è nota perchè centro di produzione dell’incenso, ed ancora oggi vi si trova il migliore incenso al mondo.
All’estremo opposto la penisola di Mussandam, solo di recente aperta ai turisti, proprio a causa del suo ruolo Desert Night Campstrategico e militare nell’area del golfo (lo Stretto di Hormuz fa da spartiacque tra l’Iran ed il Golfo Persico).

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Da scoprire in Oman…
Gli aflaj formano un astuto sistema di canalizzazione e irrigazione che costituiscono una parte vitale del patrimonio omanita: ogni villaggio possiede il suo falaj e tutto il paese ne annovera circa 10.000. Gli aflaj hanno permesso lo sviluppo dell’agricoltura e sono indispensabili per la coltivazione a terrazze. L’acqua che circola in questi canali proviene sia dai wadi (letti di fiumi riempiti dalla pioggia), sia dalle sorgenti o dalle piogge di montagna.

I souq: da visitare assolutamente quello di Matrah a Muscat, situtato sul lungomare vicino al mercato del pesce, come anche quello di Nizwa e di Bahla noto per gli artigiani ceramisti e dove si possono ancora ascoltare incredibili racconti su streghe e stregoni.