Repubblica-CecaRepubblica Ceca patrimonio dell’umanità… con ben 12 siti UNESCO sul territorio. Non troppo lontani dall’Italia, bellissimi, facilmente raggiungibili e mete perfette per brevi escursioni e gite durante un soggiorno in Cechia. Sono i monumenti –addirittura una dozzina- concentrati entro i confini del Paese e inseriti per il loro valore mondiale nella famosa Lista. Dodici tappe per un viaggio nella storia d’Europa, a partire dal periodo romanico fino al XX secolo.

Città-gioiello
Le gemme più grandi e luccicanti nello scettro dei siti cechi UNESCO sono certamente i centri storici di Praga, Český Krumlov, Kutná Hora e Telč. Quattro città magiche, da scoprire passeggiando attraverso tutti gli stili architettonici dell’Europa centrale. Un viaggio nel Bello che non può che partire dalla capitale, impreziosita dal Castello di Praga con la cattedrale di San Vito, dalla Città Vecchia con la piazza della Città Vecchia e l’antico quartiere ebraico, ricco di sinagoghe e monumenti barocchi unici, primo fra tutti la chiesa di San Nicola a Malá Strana. La magia prosegue e per certi versi si intensifica, poi, tra i vicoli tortuosi e gli angoli romantici di Český Krumlov, attraverso i quali raggiungere l’imponente castello (secondo per grandezza solo a quello di Praga) che vanta tra i propri tesori anche un rarissimo teatro barocco. A Kutná Hora non accontentatevi di setacciare il bellissimo centro storico, con la chiesa di Santa Barbara, ma spingetevi invece fino alla cattedrale –intitolata all’Assunzione della Vergine Maria- nel quartiere di Sedlec. All’inizio del XVIII secolo partecipò alla sua ristrutturazione il celebre architetto Jan Blažej Santini. Chiude il tour delle città Unesco il gioiello rinascimentale Telč, cittadina medievale unica, meravigliosamente conservata nell’assetto originario, con il fossato, il castello, la piazza circondata da eleganti facciate rinascimentali e barocche.

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Santi e… Santini
Ci sapeva fare il “nostro” Giovanni Biagio Santini con i monumenti sacri… Porta la firma dell’architetto di origine italiana anche un altro capolavoro ceco finito sotto la lente Unesco. A un centinaio di chilometri a sudest di Kutná Hora, al confine tra Boemia e Moravia, solenne sentinella sulla città di Žďár nad Sázavou, ecco il santuario di San Giovanni Nepomuceno sulla Montagna verde. Su commissione dell’abate del locale monastero cistercense, fu costruito da Jan Blažej Santini all’inizio del XVIII secolo, nell’inconfondibile stile –originale e unico- del barocco goticizzante. Così come in altre costruzioni del Santini, anche qui tutto ruota intorno a un complesso e prepotente simbolismo: la pianta a forma di stella a cinque punte, cinque uscite, cinque stelle e cinque angeli sull’altare principale. Visitarlo comporta un tuffo nella storia, nella fede, nell’arte e… nel mistero.

 

Meraviglie di campagna
Non solo città e centri urbani, dunque. Gran parte del bottino Unesco in Repubblica Ceca è da scovare in campagna, tra scenari idilliaci. Tanto per cominciare, in Moravia meridionale si scopre il complesso di Lednice-Valtice, considerato il paesaggio artificiale più vasto d’Europa. Qui natura e uomo si coalizzano per creare un capolavoro d’armonia. L’architettura barocca e neogotica si fonde con le piccole costruzioni di spirito romantico e tutte compenetrano un paesaggio unico di boschi e parchi, plasmato secondo i principi paesaggistici inglesi. Il verde fa invece “semplicemente” da cornice a quello straordinario esempio di architettura rurale che è il villaggio di Holašovice: decine di case databili tra XVIII e XIX secolo, costruite nell’originale stile del barocco rurale della Boemia meridionale ma chiaramente ispirate a un impianto di tipo medievale. Un esempio di semplicità che si fa rarità: il sito è unico al mondo nel suo genere.

I monumenti ebraici di Třebíč
Quello dei monumenti di Třebíč è un vero e proprio complesso, che abbraccia la basilica romanico-gotica di San Procopio e il quartiere ebraico Zámostí. Quest’ultimo in particolare è, dopo Gerusalemme, l’unico monumento ebraico inserito di suo nella lista dell’UNESCO. Il complesso è un monumento, oltre che alla storia, alla pace in quanto testimonia la convivenza pacifica e duratura tra le due culture in una piccola città morava. Il quartiere ebraico conserva un’atmosfera intensa e misteriosa, grazie ai vicoli stretti, gli angoli angusri e i passaggi a volta. Oltre cento gli edifici conservati, compresi due sinagoghe e il vecchio municipio. Da non trascurare inoltre i vari musei, le gallerie e il cimitero ebraico, tra i più grandi e meglio conservati di tutta Cechia.

Perle rinascimentali e barocche
Tra i tanti siti UNESCO su suolo ceco, anche tante sorprese. Come per esempio il castello rinascimentale di Litomyšl, splendido esempio di maniero cinquecentesco arcato, ispirato allo stile italiano ma contraddistinto da dettagli unici, prima fra tutti la decorazione con graffiti della facciata e dei frontoni. C’è poi il Palazzo Arcivescovile di Kroměříž con i suoi magnifici giardini: il Podzámecká e il Giardino fiorito, in un tripudio di labirinti, piscine, fontane, serre, sculture di pietra e di verde… Piccolo ma di enorme portata tra i monumenti UNESCO in terra ceca, ecco anche la colonna barocca della Santissima Trinità nel centro di Olomouc. Sebbene la base non sia ampissima, i suoi trentacinque metri di altezza ne fanno il più grande gruppo scultoreo barocco racchiuso in un’unica scultura del centro Europa.

Un miracolo del funzionalismo a Brno
Non occorre per forza tornare troppo indietro nella storia per rintracciare capolavori unici in Repubblica Ceca. Eccezionale nel suo genere è per esempio villa Tugendhat di Brno, l’opera europea più importante dell’architetto Ludwig Mies van der Rohe. Unico monumento moderno del Paese a essere iscritto nella Lista del patrimonio mondiale UNESCO, la residenza fu edificata negli anni 1929–1930 per i coniugi Tugendhat. La dimora è considerata tra le quattro ville al mondo -insieme alla Robie House di Frank Lloyd Wright a Chicago, a Villa Steiner di Adolf Loos a Vienna e a Villa Savoye a Poissy, progettata da Le Corbusier- che maggiormente hanno influenzato l’architettura moderna.