La Fontana di Trevi, uno dei monumenti più conosciuti della città, sta perdendo pezzi.Alcuni frammenti di un cornicione sono caduti sul suolo nella nottata tra sabato e domenica. Il distacco ha interessato delle decorazioni poste nella parte sinistra del monumento.Il frammento più grande che si è staccato sarebbe di otto centimetri per otto, secondo quanto riferito dalla polizia.

Sono stati proprio i vigili in servizio alla Fontana di Trevi ad accorgersi dei pezzi a terra.
Le prime voci ufficiali – nella persona del sovrintendente comunale Broccoli – parlano di danno non grave, causato molto probabilmente dalle avverse condizioni metereologiche dello scorso inverno: la neve a Roma avrebbe dunque contribuito al deterioramento di alcuni punti più fragili della Fontana di Trevi.
Le prime voci ufficiali – nella persona del sovrintendente comunale Broccoli – parlano di danno non grave, causato molto probabilmente dalle avverse condizioni metereologiche dello scorso inverno: la neve a Roma avrebbe dunque contribuito al deterioramento di alcuni punti più fragili della Fontana di Trevi.
Si tratta di una situazione di pericolo non solo e non tanto per chi passa  – l’evento si è infatti verificato a poca distanza dal passaggio pedonale – ma soprattutto c’è preoccupazione per il mantenimento stesso della Fontana di Trevi.E’ di duecentomila euro, secondo una prima stima, la cifra necessaria per restaurare la fontana.
La fontana barocca rappresenta uno dei principali luoghi immancabili per chi visita Roma. Forse non la fontana più bella di Roma, ma sicuramente la più famosa al mondo. La fontana di Trevi è celebre per una leggenda, secondo la quale chi beve la sua acqua o getta una moneta nella vasca, si assicura il suo ritorno a Roma. Ancora oggi la fontana si riempie di monete di ogni nazione.
Ma la Fontana di Trevi nasconde ben altre leggende, accumulatesi in quasi due secoli e mezzo di storia (fu inaugurata nel 1761).
Una di queste leggende riguarda Nicola Salvi, l’architetto che ha progettato la fontana. Si racconta che la scultura in travertino sul muro che circonda la fontana all’angolo con via della Stamperia, che sembra raffigurare un grosso vaso, sia stata posto dal Salvi per un motivo ben preciso.
Sembra infatti che l’architetto non andasse d’accordo con un barbiere che aveva la sua bottega proprio in quella che oggi è via della Stamperia. Il barbiere lo assillava con continue critiche e giudizi negativi sui lavori alla fontana. Così il Salvi gli piazzò davanti questo vaso, in modo tale che non potesse più vedere il procedere dei lavori. I romani hanno poi ribattezzato questa scultura con il nome di asso di coppe, per la sua somiglianza alla carta da gioco.

Le altre due leggende riguardano le coppie di innamorati. A tutte le ragazze il cui amato parte per il servizio militare o per lavoro, è assicurato amore eterno se fanno bere al fidanzato un bicchiere di acqua della fontana e successivamente lo rompono, a significare che il ragazzo non si scorderà più di lei.

Altro modo più semplice e soprattutto più salutare per promettersi amore eterno è quello di bere alla cosiddetta Fontanina degli Innamorati che si trova sul lato destro, accanto all’asso di coppe. Basta che i due innamorati bevano insieme per rimanere fedeli tutta la vita.

Un’altra curiosità sulla fontana riguarda il suo nome: perchè si chiama Fontana di Trevi? Nel medioevo tre strade si incrociavano in quel luogo a formare un trivium ovvero un incrocio di tre strade (che va però localizzato nella limitrofa piazza dei Crociferi). Qui vi era la mostra dell’Acqua Vergine, da cui deriva la Fontana di Trevi.