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Roma, il raccordo anulare per le bici

Roma: il raccordo anulare per le bici. Un percorso di grande fascino subito fuori porta. Si chiama Grande Sentiero Anulare e non va confuso con il GRA, il trafficatissimo Grande Raccordo Anulare di Roma, percorso ogni giorno da moltissimi automobilisti. Il Sentiero è invece un percorso ciclabile attorno alla capitale che mostra una faccia della città sconosciuta ai più.

Il GSA – E’ un percorso di circa 50 km che permette di pedalare un giorno intero per approdare di tanto in tanto in ville storiche e zone archeologiche tra le più belle al mondo. Non si tratta dunque di un tour in bicicletta qualsiasi ma di un cicloviaggio attorno alla città eterna.

Potete immaginare di fare un piccolo cicloviaggio tutto all’interno della città? Esplorare boschi, colline, prati, alvei fluviali, pedalando per un giorno intero venendo a contatto solo per brevi tratti con le aree urbanizzate. A Roma questo è possibile! La struttura della città è inframmezzata da aree verdi, ville storiche e zone archeologiche, bisogna solo trovare il modo di cucire insieme la cinta dei parchi urbani utilizzando le piste ciclabili esistenti e qualche passaggio bizzarro sconosciuto ai più.

PIRAMIDE CESTIA
Trattandosi di un percorso ad anello, qualsiasi “punto di partenza” è arbitrario. Il più agevole è la Piramide Cestia, che può essere raggiunta da molte e diverse zone di Roma per mezzo di treni o metropolitane, che in alcuni giorni ed orari consentono anche di viaggiare con la bici al seguito. Da questo punto si pedala lungo le mura Aureliane, si passa sotto il cosiddetto “monte dei cocci” (la più antica discarica conosciuta, composta interamente di frammenti di anfore romane), si gira dietro l’ottocentesco Mattatoio di Testaccio e si scende sulla banchina sinistra del Tevere, sul lato opposto a quello dove passa la pista ciclabile.
Il motivo di questa scelta è dovuto al fatto che così facendo si passa vicino ai resti del porto fluviale di Ripa ed alla Cloaca Maxima, oltre a godere di un punto di osservazione migliore, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo. Ogni tanto si dovrà prendere la bici in spalla per ricongiungersi nuovamente al percorso. Si passerà per Villa Borghese e poi si arriverà a Villa Ada dove, attraversando rigogliosi boschi di alberi ad alto fusto, la sensazione di trovarsi in centro a Roma sarà completamente svanita.

LUNGOTEVERE E VILLA BORGHESE
L’argine sinistro finisce all’altezza dell’Ara Pacis, e costringe a trasferirsi su quello destro a prezzo di due rampe di scale bici in spalla, quindi si prosegue sulla ciclabile Tevere finché non sbuca su lungotevere Oberdan, quindi si torna indietro per attraversare Ponte Risorgimento ed imboccare la ciclabile di via delle Belle Arti fino ad entrare in Villa Borghese, la villa più famosa di Roma. Superato il Bioparco andremo ad imboccare la pista ciclabile che costeggia via Panama per entrare a villa Ada ed attraversarne i rigogliosi boschi di alberi ad alto fusto, perdendo del tutto la sensazione di trovarsi all’interno di una città.

LA CICLABILE DELL’ANIENE (villa ada e laghetto)
Giunti al laghetto e superato il semaforo della via Salaria, un ulteriore pista ciclabile a zigzag, ci porterà fino all’imbocco della ciclovia dell’Aniene, che costeggia il secondo fiume di Roma, più piccolo e nascosto, fino ad arrivare al medioevale Ponte Nomentano. Il tracciato segue ancora la riva dell’Aniene inoltrandosi in zone semiselvagge, per quanto a poca distanza dall’abitato, raggiungendo il nodo stradale di Ponte Mammolo. Da qui all’area del Parco dell’Appia Antica dovrebbe condurci la ciclabile di viale Palmiro Togliatti, della quale purtroppo sono stati realizzati solo due tronconi non comunicanti, così da obbligarci ad una deviazione attraverso zone idilliache ed altre variamente degradate (ma anche ad attraversare il bel parco di Tor Tre Teste).

IL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI
Al termine della lunga traversata verso sud, e superato il quartiere “monstre” di Tuscolano, la fatica sarà premiata dalla visione dell’acquedotto romano al Parco degli Acquedotti. Qui si offrono diverse possibilità per il rientro verso la Piramide Cestia: o la via Appia Antica, “Regina Viarum” degli antichi romani, o il Parco di Tor Fiscale e la Valle della Caffarella, con i suoi templi pagani convertiti in chiese (Sant’Urbano), i suoi ninfei (Ninfeo di Egeria), le cisterne romane e le tombe a colombario (tempio del Dio Redicolo), dalla quale si esce a ridosso delle catacombe di San Callisto e della chiesa del Domine Quo Vadis.

IL RIENTRO ALLA PIRAMIDE
A questo punto un ulteriore breve tratto di raccordo nel verde consentirà di raggiungere la ciclabile di via Cristoforo  Colombo, dalla quale si puo’ ritornare alla Piramide costeggiando le Mura Aureliane, o passando per le Terme di Caracalla ed il Circo Massimo, a breve distanza da Colosseo e via dei Fori Imperiali.

Ad oggi il Grande Sentiero Anulare è una piccola meraviglia solo per quelli che ne conoscono il tracciato o sono in grado di farsi guidare da un dispositivo GPS, la speranza è di riuscire a farlo diventare prima o poi un percorso formalizzato, strutturato e segnalato.



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