Lo sciopero dei ferrovieri di Trenitalia, promosso dai sindacati FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI UGL Trasporti FAST Ferrovie, per l’8 marzo 2013 e’ stato sospeso dalle organizzazioni sindacali a seguito di un intervento della Commissione di garanzia sul diritto di sciopero. L’astensione del lavoro verra’ riformulata e programmata in un giorno successivo al 25 marzo.

Le organizzazioni sindacali hanno richiesto un’audizione alla Commissione di garanzia per conoscere le motivazioni e le procedure relative all’invito dell’autority di differire l’astensione.

Il comunicato unitario dei sindacati di categoria Trenitalia con i motivi dello sciopero:
I Ferrovieri scioperano contro l’arroganza del gruppo dirigente, per la difesa dei livelli occupazionali e per il rilancio dell’Azienda
Le Segreterie Nazionali Filt, Fit, Uilt, Ugl e Fast nell’ambito degli ultimi incontri con Trenitalia hanno più volte richiesto soluzione alle tematiche che dallo scorso ottobre sono state oggetto di procedure di raffreddamento, quali la Manutenzione dei rotabili, il sistema di gestione del personale mobile, lo smantellamento della Divisione Cargo, il settore della Vendita e dell’Assistenza.
Dal gruppo dirigente di Trenitalia sono arrivate solo generiche assicurazioni che si sono dimostrate del tutto inconcludenti mentre nel frattempo si sono moltiplicati contestualmente al confronto in corso atti unilaterali di ogni genere, alcuni dei quali, ad esempio quelli gravissimi messi in atto dalla Divisione Cargo.
A questo punto le Segreterie Nazionali sono state costrette a prendere atto nonostante il coinvolgimento al tavolo della trattativa dei Responsabili di Divisione e del Direttore Centrale del Personale di Gruppo FS, che l’obiettivo aziendale non era quello di risolvere i problemi evidenziati dal Sindacato ma solo quello di guadagnare tempo e spostare più in avanti la possibilità di uno sciopero nazionale.
Sono state ignorate tutte le scadenze concordate, nonché il ripristino di alcune regole fondamentali riguardanti la gestione del personale mobile, la reinternalizzazione di attività di manutenzione, il potenziamento della rete di Vendita e Assistenza, la definizione di un progetto credibile per la Divisione Cargo, comprese le regole per il passaggio di personale ad altre strutture del Gruppo. I tanti atti unilaterali prodotti, ledono i diritti di tutti quei lavoratori che si vedono imposti trasferimenti o cambi societari al buio, in assenza di garanzie anche minime e in spregio ad ogni regola contrattuale. L’Amministratore Delegato del Gruppo FSI dovrebbe riflettere sulle ragioni di uno sciopero dichiarato a soli sei mesi dalla firma del contratto per inadempienze anche gravi riguardanti il mancato rispetto delle regole liberamente sottoscritte. Il grande senso di  responsabilità dimostrato dalle Segreterie Nazionali nella gestione dell’intera vicenda Trenitalia non ha avuto alcun riscontro oggettivo da un gruppo dirigente sempre più impegnato a creare divisioni nel tentativo di dimostrare ciò che dimostrabile non è.

Le Segreterie Nazionali hanno sottoscritto un CCNL con un incremento della capacità produttiva dei lavoratori per favorire lo sviluppo del Gruppo FS e sbloccare, dopo diversi anni, il turn over, dotando l’Azienda nei diversi settori strategici delle necessarie nuove risorse per fare fronte alle sfide del mercato.
Le stesse si pongono il problema della difesa occupazionale nel protrarsi della crisi economica che investe il paese e che potrebbe addirittura amplificarsi nel momento in cui le voci sui tagli alle risorse da stato per i contratti di servizio regionali venissero confermati.
Le risposte che arrivano dal confronto aziendale, al contrario, riducono sensibilmente, in particolar modo nella manutenzione, il reticolo produttivo a favore di esternalizzazioni di attività anche “ core “, abbassano i livelli occupazionali chiudendo impianti “ a caso “ soprattutto nella Divisione Cargo.
Tutto ciò a parere delle scriventi Segreterie Nazionali è dovuto alla preoccupante assenza di una regia societaria in grado di organizzare e coordinare le attività che si svolgono nei diversi segmenti produttivi.
Infatti, ogni azione, anche quelle importanti, quali l’esternalizzazione di attività oppure la riorganizzazione di filiere produttive sono demandate alle singole divisioni che in assenza di punti di riferimento producono contraddizioni quotidiane e grande preoccupazione rispetto alla superficialità con la quale vengono esternalizzate attività, anche pregiate, tali da determinare in diverse regioni la condizione di subordine delle lavorazioni interne rispetto a quelle esterne.
La gestione degli esuberi della Divisione Cargo è emblematica e si commenta da se: il nuovo piano di attività non è credibile e risponde solo ad una mera logica contabile attraverso cui si creano ulteriori esuberi ma non si fa nulla per assicurare il rilancio del settore e, addirittura, si taglia in quei territori dove le imprese concorrenti potenziano il servizio.
Sulla Vendita e Assistenza, dopo alcuni incontri, non si riesce a capire quale sia il progetto della DPN/I e non ci sono ancora risposte precise alle questioni sollevate dal Sindacato relative al presenzia mento dei desk informativi, che, in alcune realtà, non può avvenire alle condizioni logistiche attuali.
I turni degli equipaggi del Trasporto Regionale sono stati consegnati ai lavoratori senza rispettare l’accordo nazionale del 19 dicembre 2012: la mancata attivazione delle procedure di confronto territoriali sulle turnificazioni ha impedito ancora una volta alle OS di espletare il proprio ruolo nella contrattazione dei turni.
Rimangono pesanti squilibri nella collocazione territoriale della produzione: gli impianti più grandi sono sovraccarichi mentre gli impianti periferici vedono ancora la presenza di numerosi lavoratori senza turno assegnato, in violazione dell’accordo del 19 dicembre che prevede la disponibilità solo in turno.
La Divisione Trasporto Regionale costringe irresponsabilmente i lavoratori senza turno alle ferie d’ufficio, mentre negli impianti limitrofi i loro colleghi sono chiamati continuamente a prestazioni straordinarie e trasferte in barba all’equanimità.
A questo punto appare sempre più evidente che manca la disponibilità al confronto da parte del gruppo dirigente di Trenitalia: non sapendo quali argomenti utilizzare per giustificare l’impossibilita’ di stimare i fabbisogni secondo criteri trasparenti, la Società sostiene che il coefficiente sostituzione assenti sia nella sua totale disponibilità, ricorrendo allo straordinario quale strumento di copertura delle evidenti carenze di organico.
Non avendo argomenti per spiegare perchè siano drammaticamente peggiorati gli indicatori di produttività dei turni, nonostante la spesa milionaria sull’ “ottimizzatore” e l’incremento orario permesso dal rinnovo contrattuale, la Divisione comunica dati inverosimili su consistenze e fabbisogni, incoerenti rispetto ai km treno prodotti, mancando di fatto agli obblighi informativi previsti dal CCNL.
In vista di probabili nuovi tagli da parte delle Regioni ai contratti di servizio si modificano continuamente i turni facendo ricorso a coefficienti di produttività mai concordati col Sindacato, con la sola conseguenza di determinare giornalmente soppressioni di treni che riducono ulteriormente gli incassi e aumentano proporzionalmente le penali.
In conclusione le Segreterie Nazionali denunciano le continue violazioni alle regole contrattuali e chiamano i ferrovieri allo sciopero e chiedono al gruppo dirigente FS di dare risposte concrete alle questioni sollevate.