Imparare a fare, imparare facendo: il turismo esperienziale è una delle ultime frontiere per i viaggiatori curiosi.
Che cos’è una vacanza? E’ divertimento, svago o riposo oppure novità, conoscenza e apprendimento? In molte delle città d’arte della pianura padana può essere tutto questo e allo stesso tempo. I tesori dell’enogastronomia oppure le produzioni artigianali tipiche verranno spiegate dai loro cultori, in botteghe, cantine ed officine pronte ad accogliere e soddisfare le richieste più particolari. 

Il circuito Città d’Arte della Pianura Padana offre innumerevoli opportunità di mettersi all’opera nei suoi meravigliosi contesti urbani e rurali.


Gastronomia e dintorni
Vercelli è la provincia europea del riso. Qui, per kilometri e kilometri, le risaie formano il tipico paesaggio di campi “allagati” con le giovani piantine in crescita. Grazie ad una sapiente azione di coordinamento sul territorio è possibile visitare le aziende produttrici e trasformatrici e regalarsi così l’emozione di una storia antica di millenni. Emozione che si potrà poi condividere tornando a casa con un classico sacchetto di stoffa pieno di Arborio, Carnaroli o Baldo.
Una gloria tutta italiana, protetta dal marchio DOP, è l’aceto balsamico tradizionale di Modena e di Reggio Emilia. Il prezioso condimento nasce dalla combinazione di dolce e agro in forma di sciroppo, dal mosto che invecchia per almeno 12 anni in botti di legni diversi e sempre più piccole, dai vitigni selezionati che da più di mille anni danno vita a questa specialità inimitabile. Una visita in acetaia si puo’ prenotare presso i produttori certificati dei consorzi qui sotto riportati. Poi i turisti più “foodies” potranno scatenare la loro fantasia con abbinamenti dall’antipasto al dolce, dal pesce alle fragole.
Come nasce il Re dei Formaggi, il Parmigiano Reggiano? Bastano due ore per vedere come viene creato l’impasto che darà poi vita alle forme che tutti ci invidiano. Una miscela antica di acqua, sale e caglio con in più l’aria fina e l’indispensabile “mano” degli esperti formaggiai: è così che da nove secoli, in una zona ristretta dell’Emilia Romagna, si produce un successo italiano esportato in tutto il mondo e inutilmente imitato.
Per i più curiosi ed esigenti buongustai esiste anche la variante detta “delle vacche rosse”, un tipo di parmigiano reggiano prodotto esclusivamente con il latte di una razza tipica del Nord Italia.
La più classica delle arti italiane, la cucina, viene insegnata nei ristoranti di Piacenza.  Tra le colline, nelle valli più dolci ed accoglienti, si trasformano in scuole e offrono menù “didattici” per lasciare, oltre ai buoni ricordi, anche la capacità di riprodurre i piatti assaggiati. Si potrà imparare a preparare ricette tipiche e anche ad abbinarle al vino più giusto, ospitati in una vera corte contadina come la corte Faggiola presso Gariga.

Artigianato
Oltre al cibo, nelle città d’arte, si può assistere alla nascita anche di piccoli capolavori artigianali: viole e violini sono costruiti a Cremona da secoli e il “saper fare”  liutaio cremonese è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. In linea con gli insegnamenti tramandati da Stradivari, Amati e Guarneri, nelle botteghe dei liutai si potrà assistere alla trasformazione del legno in accurate casse di risonanza. I musicisti potranno poi suonare gli strumenti esposti o far valutare i propri presso il Consorzio.

Concludiamo con una sperimentazione che potrà interessare anche i bambini: come si fa un foglio di carta? Lo scopriamo a Lodi, al Museo della Stampa. Prenotandosi attraverso il sito del Museo si potrà partecipare ai workshop proposti il sabato mattina: legatoria, stampa con i caratteri mobili e, appunto, preparazione di un foglio di carta. Tanti spunti, tante prospettive che aiuteranno anche i più piccoli a capire la magia degli oggetti quotidiani.