Thaipusam, la più grande e antica festa del popolo Hindu durante la quale centinaia di migliaia di fedeli rendono omaggio a  Muruga che si celebra il 27 gennaio. Il Thaipusam nasce circa duemila anni fa nella regione del Tamil Nadu nel sud dell’India. E’ uno dei maggiori eventi induisti e viene praticata con la luna piena secondo il calendario Tamil, tra gennaio e febbraio.

Attualmente proibito in India, il Thaipusam è invece ancora celebrato in alcune zone della Malesia, quali le Batu caves, l’isola di Penang, e Johor Bahru. E’ un festival pazzesco: milioni di fedeli, piercing, azioni masochiste,… e i devoti che formano una processione costante verso il tempio Hindu.
 
ThaiPusam Festival e’ dedicato al Signore Muruga o Kartikeya e si celebra nel mese tamil di Tai o Thai (Januray – febbraio). Il festival e’ celebrato soprattutto dalla comunità indù di lingua tamil India (Soprattutto nel Tamil Nadu, Kerala, Karnataka e Andhra Pradesh), Malaysia, Singapore, Sudafrica, Sri Lanka e in molte altre parti del mondo.

Precisamente si tratta di un’antica celebrazione indù festeggiata dagli indiani tamil della Malesia che si svolge ogni anno a fine gennaio a Batu Cave, un bellissimo tempio scavato in una grotta a circa 13 km da Kuala Lumpur.
Questa tradizione religiosa e’ arrivata in Malesia nel 1800  insieme agli indiani portati a lavorare qui come immigrati dai coloni inglesi. In realtà, visti gli aspetti un po’ truculenti, in India non viene più celebrata in modo così profondo e sentito  come invece ancora avviene in Malesia e nelle altre più piccole comunità di indiani tamil sparse in Asia. Il nome della festività religiosa prende il nome dalla commistione di due parole: Thai, mese e Pusam, nome di una stella che a fine gennaio assume la più alta posizione in cielo e solitamente accompagnata da luna piena.

Qui gli indiani vogliono celebrare il loro apprezzamento al dio Murugan, figlio di Shiva attraverso doni: brocche di latte, palanchini con statue del dio ma anche attraverso sacrifici terribili. La cosa che sorprende maggiormente e’ il mare di folla: uomini, donne, bambini che per mesi preparano la festa e poi si riversano per le strade intorno al tempio di Batu caves per viverla e arrivano da tutta la Malesia. Si vedono alcuni tendoni: alcuni sono allestiti per rasare completamente le teste di uomini e neonati che poi verranno dipinte di giallo, in altri alcuni uomini fumano grossi sigari che forse sono qualcosa di piu’ di semplice tabacco. Forse per avere la carica necessaria per sopportare il dolore che si accingono a infliggersi.
Altre persone si dirigono verso il fiume per bagnarsi o purificarsi.

Comunque la processione più suggestiva è quella lungo i 13 chilometri che dalla capitale malese portano alle enormi grotte di Batu, ricavate da uno sperone di roccia calca rea. Le grotte furono scoperte per caso nel 1878 da alcuni cacciatori inglesi e i bramini induisti vi realizzarono un tempio in favore di Subramaniam, figlio di Shiva, grande divinità del panteon indiano. La grotta-tempio, la principale, è un grande ambiente che si raggiunge salendo 272 ripidi scalini. Durante la manifestazione la calca è impressionante in quanto giungono sul posto fino a un milione di visitatori. I devoti onorano il signore infliggendosi dei terribili atti di masochismo. Ma la scena piu’ agghiacciante e’ la sfilata di uomini con uncini piantati nella schiena che trascinano carretti o trasportano Kavadi, pesanti intelaiature di metallo decorate da piume di pavone, frutta e fiori e appese al corpo dei fedeli con ganci metallici che penetrano il corpo; pesantissimi con fiori e statue per dirigersi sulla lunghissima scalinata che condurrà all’interno della grotta-tempio (Grotte di Batu)
Altri devoti si perforano guance e lingua con spilloni oppure calzano sandali di chiodi. Lungo il percorso della processione i portatori Kavadi danzano al suono di tamburi, mentre gli spettatori li incitano al grido di “Vel, Vel”.  Tutto in onore al dio Murgun che quel giorno gioira’ dei loro sacrifici.

Perché la gente perfora il proprio corpo con ganci e punte durante Thaipusam?

Vedere persone che trafiggono il proprio corpo con ganci, punte e piccole lance (‘vel’)durante Thaipusam ai Templi Murugan è una cosa comune.

Molto tempo fa le persone si perforavano la lingua con una piccola lancia perche’ lo consideravano un modo per meditare tacendo. Era questo gesto l’offerta resa a Muruga dai devoti.

Ma oggi, in alcuni casi, i devoti del Signore Muruga arrivano a trainare pesanti carri con ganci attaccati ai loro corpi – si tratta di una tendenza molto recente.

Tali pratiche non sono menzionate nelle Sacre Scritture indu’. Nei libri sacri, anzi, il corpo è spesso citato come il tempio in cui risiede il Brahman.

‘Vel’, la lancia, e’ stata donata a Lord Muruga dalla Madre Parvati per sconfiggere i demoni e non per perforare il suo corpo. Anche le storie associate a Kavadi non hanno alcuna relazione con questi ”piercing” estremi.

Malgrado cio’  la pratica di trafiggersi le guance e la lingua con una lancia e’ una pratica molto comune tra i devoti del Signore Muruga. In Malesia, i devoti tirano oggetti pesanti fino alle Grotte di Batu utilizzando ganci fissati al corpo.

Essi credono che Muruga sarà facilmente soddisfatto del loro sacrificio.

L’aumento di queste pratiche e’ dovuto all’ignoranza dei fedeli che provano soddisfazione mentale nell’infliggere dolore al proprio corpo trafiggendosi con strumenti acuminati.

Queste pratiche hanno avuto luogo per migliaia di anni e sono state attribuiti loro simbolismi diversi: trafiggersi la lingua serve per fermare la parola e per concentrarsi completamente sul Signore; secondo alcuni l’obiettivo e’ quello di mostrare che  il corpo fisico è un ‘maya’ (una illusione) e lo scopo finale è quello di fondersi con il Brahman.

La maggior parte dei devoti entra in uno stato di trance durante la cerimonia e sostiene di non sentire nessun dolore durante e dopo il rituale.