Il fascino del tatuaggio, quell’intreccio di segni indelebili che raccontano storie di appartenenza, di fede, di riti e di passioni, ha attraversato millenni, affascinando culture diverse in ogni angolo del globo. Il MUDEC di Milano, con la mostra “Tatuaggi: Storie dal Mediterraneo”, ci invita a un viaggio immersivo nella storia millenaria di quest’arte, esplorando le sue radici profonde e le sue evoluzioni nel corso dei secoli, con un focus particolare sull’area mediterranea.

La mostra Tatuaggi: Storie del Mediterraneo

Curata da Luisa Gnecchi Ruscone e Guido Guerzoni, con la collaborazione di Jurate Francesca Piacenti, la mostra si snoda attraverso un percorso affascinante, ricco di reperti originali, riproduzioni, videoinstallazioni, infografiche e stampe. Un caleidoscopio di immagini, colori ed esperienze che ci porta dalle prime attestazioni preistoriche fino ai giorni nostri, svelando i significati e le funzioni che il tatuaggio ha assunto nel tempo.

Tatuaggi: Storie del Mediterraneo
Danzatrice della tribù Ouled Nail – foto di Lehnert & Landrock (Rudolf Franz Lehnert (1878-1948), Ernst Heinrich Landrock (1878-1966)

Dalle origini ai giorni nostri

Dall’Uomo venuto dal ghiaccio, Ötzi, la mummia tatuata più antica del mondo, alle mummie egizie, la mostra ci accompagna alla scoperta delle prime forme di tatuaggio, utilizzate per scopi rituali, terapeutici e di identificazione. Ci immergiamo poi nel mondo antico, con le testimonianze di Greci, Romani, cristiani e pellegrini, per i quali il tatuaggio assumeva valenze religiose e apotropaiche.

Un fenomeno globale

La mostra esplora anche l’influenza del tatuaggio in culture extraeuropee, come quella polinesiana, che ha avuto un impatto significativo sulla diffusione e l’evoluzione del tatuaggio in Occidente. Vengono inoltre approfonditi i diversi significati che il tatuaggio ha assunto in epoche diverse, dalla stigmatizzazione sociale all’affermazione di identità individuali e collettive.

Focus sul Mediterraneo

L’area mediterranea, crocevia di culture e popoli, ha avuto un ruolo fondamentale nella storia del tatuaggio. La mostra dedica ampio spazio a questa regione, esplorando le diverse tradizioni e i rituali legati al tatuaggio in paesi come l’Italia, la Grecia, il Maghreb e il Medio Oriente.

Tatuaggi: Storie del Mediterraneo
G.A. Farini – Captain Costentenus – Manifesto
Wellcome Collection, Londra
L’albanese George Costentenus (nato nel 1833), il “Principe greco tatuato”, artista circense tatuato sull’intera superficie del corpo, dichiarava di essere stato rapito, nel corso della sua vita avventurosa, dai tartari cinesi e tatuato contro la propria volontà.

Un’esperienza multimediale

Oltre all’esposizione di reperti e documenti storici, la mostra offre al pubblico un’esperienza multimediale coinvolgente. Videoinstallazioni, proiezioni e postazioni interattive permettono di approfondire le diverse tematiche e di immergersi completamente nella storia del tatuaggio.

Un invito alla scoperta

“Tatuaggi: Storie dal Mediterraneo” non è solo una mostra, ma un invito alla scoperta di un’arte millenaria, ricca di significati e di fascino. Un viaggio che ci permette di conoscere meglio noi stessi e le diverse culture che ci circondano, attraverso le tracce indelebili impresse sulla pelle.

Informazioni utili

Titolo: Tatuaggi: Storie dal Mediterraneo

Sede: MUDEC – Museo delle Culture, Milano

Date: 28 marzo – 28 luglio 2024

Curatori: Luisa Gnecchi Ruscone e Guido Guerzoni

Promosso da: Comune di Milano-Cultura

Orari: Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30

Biglietti: Intero € 16 | Ridotto € 14

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

La mostra “Tatuaggi: Storie dal Mediterraneo” è un’occasione imperdibile per esplorare un universo affascinante e per riflettere sul significato profondo di quest’arte antica, capace di raccontare storie di vita, di appartenenza e di identità.