Il 21 ottobre la nuova iniziativa del Fondo per l’Ambiente. In 70 città, itinerari inusuali, alla ricerca di monumenti semisconosciuti o alla scoperta di percorsi a tema. Da Torino a Foggia, le idee. Ripercorrere le vie descritte da Umberto Saba nel Rione Cavanna a Trieste, entrare nell’ultima casa di tolleranza chiusa nel 1958 a Como, curiosare tra le secolari “fosse granarie” a Cerignola (Foggia), dove venivano conservate le mandorle pugliesi, e scoprire i sotterranei di Ascoli Piceno. Sono solo alcune delle oltre mille tappe tra arte, storia e natura che offre domenica 21 ottobre la prima edizione di “Faimarathon”, evento nazionale di raccolta fondi a sostegno della campagna “Ricordati di salvare l’Italia” promossa dal Fondo ambiente italiano insieme al Gioco del Lotto.

Una kermesse originale, con tanto di testimonial doc come l’attore Pierfrancesco Favino, concepita come una maratona (ma anche passeggiata e camminata) “che si corre con gli occhi”, come recita lo slogan del Fai. In 70 città italiane, sotto la cura delle delegazioni e dei volontari Fai (1500) saranno allestiti degli itinerari speciali per l’occasione  – tra le dieci e venti tappe a seconda della città – in modo che i concorrenti si muoveranno alla scoperta di posti sconosciuti, spesso ignorati, tra palazzi, vicoli, teatri, cortili, scuole, caffè storici o altri luoghi di importanza storico-artistica.

Ecco una selezione dei percorsi più suggestivi e insoliti in programma. A Trieste, gli appassionati di letteratura, possono seguire l’itinerario che toccherà le vie e gli angoli descritti nelle pagine di Italo Svevo e Umberto Saba per lasciarsi sedurre dal fascino della “rena vecia”. A Milano, lungo le soste dedicate alla scoperta ravvicinata di palazzi storici nascosti, ci si fermerà anche a Casa Galimberti, elegante espressione del liberty milanese con una facciata decorata da 170 metri quadri di piastrelle figurate in ceramica, ferro battuto e motivi floreali.

Torino sfodera ai maratoneti un palazzo dimenticato, la Casa del Senato: un edificio in abbandono nel cuore medievale della città che riporta tuttora una base in pietra e dettagli in cotto delle finestre databili tra il XIV e il XVI secolo. Quanto mai inconsueta, nell’itinerario di
Como, sarà la tappa nell’ultima casa di tolleranza della città, che scomparve con la legge Merlin del 1958, soprannominata “Il dollaro” perché era la più lussuosa, ma anche perché la tariffa corrispondeva al cambio di un dollaro.

Venezia sfoggia una chicca. Il filo rosso del suo percorso sono infatti le “vere da pozzo”, balaustre lapidee poste attorno al serbatoio dei pozzi che costituiscono un ricco apparato ornamentale urbano. Oggi se ne contano circa 2500 esemplari sparsi tra corti e campi del centro storico, divenendo una caratteristica pittoresca della città lagnare. Verona propone un tema inconsueto. “Una città ritrova il suo fiume”, è l’itinerario nel verde lungo il corso dell’Adige tra dogane, approdi e magazzini che testimoniano l’importanza che ricoprì il porto veronese negli scambi commerciali con i veneziani.

A Dolceacqua (Imperia) i maratoneti della cultura potranno uscire dalle mura cittadine per un’escursione in campagna alla scoperta della Cappella di San Bernardo, luogo di culto risalente al XV secolo e dedicato al protettore dei “viandanti montani”.

Ad Assisi (Perugia), il trekking storico ambientale sarà interamente dedicato alla conoscenza del Bosco di San Francesco, angolo di paesaggio umbro ancora intatto e pieno di fascino, bene del FAI, riaperto al pubblico lo scorso novembre 2011.

A Roma i partecipanti si muoveranno sulle tracce di note figure femminili con il percorso “Dee, sante, regine, cortigiane…le donne di Roma” che “svelerà” aneddoti tra realtà e leggenda. Donna simbolo della maratona romana sarà Madama Lucrezia, unica donna delle “statue parlanti”, effigi contenenti messaggi satirici detti “pasquinate”. E percorsi affascinanti nel Lazio li riserbano anche Viterbo e Gaeta.

In Puglia, a Cerignola (Foggia) l’itinerario toccherà le secolari fosse granarie, espressione significativa della civiltà contadina, che avevano la funzione esclusiva di conservazione di cereali, leguminose e delle famose mandorle pugliesi.

Un viaggio nei tesori “di carta”, tra documenti antichissimi e pregiati,  è quello proposto dall’Archivio di Stato di Palermo, bene restaurato con i fondi del Gioco del Lotto, che conserva, tra l’altro, il diploma greco-arabo di una concessione del 1109, emanata dalla contessa normanna Adelasia. A Cagliari, tappa panoramica al Bastione di Santa Croce nel quartiere Castello, bene restaurato con i fondi del Lotto, belvedere straordinario della città alta.

Come regalo per la giornata, porte aperte anche ai diversi beni restaurati con i proventi del Gioco del Lotto, come il Palazzo Reale di Torino, il Castello Normanno-Svevo di Bari, Palazzo Corsini a Roma, la Basilica di Santa Croce a Cagliari, il Giardino di Boboli a Firenze.

Come si partecipa tecnicamente. Le iscrizioni alla maratona si potranno effettuare online sul sito del FAI