Perchè la settimana del Pianeta Terra?
Dal 14 al 21 ottobre sono previste una serie di attività, denominate GeoEventi, orientate dalla volontà di diffondere e incentivare la conoscenza delle scienze naturali nel grande pubblico, attraverso escursioni, conferenze, esposizioni e visite museali che si svolgeranno in tutta Italia.

Toccando ambiti diversi che spaziano dall’economia all’agricoltura e dalla salute alla sicurezza nei loro diversi aspetti – energia e risorse, acqua, suolo, aria, clima, infrastrutture, mobilità, difesa dai pericoli naturali e rischi ad essi connessi, materiali innovativi, salvaguardia dei beni naturali e culturali -, le Scienze della Terra influenzano stili di vita e costituiscono le fondamenta su cui costruire uno sviluppo sostenibile.

Geoitalia Federazione di Scienze della Terra, Onlus, promuove questa singolare iniziativa che, attraverso una serie di GeoEventi – escursioni, conferenze, esposizioni, visite museali – che si svolgeranno in tutta l’Italia, intende:
 1 – diffondere la cultura geologica ed aumentare la visibilità delle geoscienze
 2 – divulgare il patrimonio inestimabile di conoscenza delle Scienze della Terra e mostrare la loro diretta applicabilità alla vita quotidiana
 3   sensibilizzare le coscienze e creare consapevolezza del ruolo strategico delle Scienze della Terra per il futuro della Società
 4 – incrementare il dialogo tra geoscienziati, politici e decisori.

In 90 città italiane si potra’ partecipare alla Settimana del Pianeta Terra, 142 eventi gratuiti per scoprire le emergenze del nostro pianeta e ammirare i tanti tesori geologici del nostro paese  
Dal centro della Terra alle vette dei ghiacciai, altro che viaggio di fantasia. Stavolta si può fare davvero. Magari si entra nel ventre dell’Etna, ci si gode un tour tra miniere e grotte dalla Valle d’Aosta, all’Umbria e Sardegna, si scoprire i vulcani con escursioni sui Campi Flegrei e si passeggia tra le “punte” dell’Appennino Ligure per ammirare il…fondo dell’oceano. L’Italia alla scoperta delle Geoscienze” organizzata dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra a partire da domenica 14 ottobre fino al 21 ottobre.

Un programma ricco, con alcune particolarità, come la proiezione-spettacolo allestita al Museo dell’Osservatorio Vesuviano dell’inedito film girato dai fratelli Lumière sul Vesuvio in eruzione del 1898, le visite nei centri storici colpiti dal terremoto in Emilia Romagna, e la “salita” in Abruzzo a 2100 metri, a Pretoro (Chieti), per entrare nel fortino costruito dal neoesercito italiano all’indomani dell’Unità d’Italia per combattere i briganti. Ecco una mappa degli eventi selezionati da non perdere.

Da Catania si può provare l’esperienza di osservare l’Etna dall’interno, entrando nel cuore del vulcano percorrendo con guide esperte (e attrezzature messe a disposizione) i tunnel lavici e attraversando grotte vulcaniche. All’esterno, invece, si può percorrere la bottoniera dei Monti Sartorius per risalire la famosa imponente colata lavica del 1865 che ha dato origine ai monti (20-21/10). Una passeggiata sul fondo dell’oceano antico la offre a Genova l’escursione nel cuore del Parco Naturale Regionale dell’Aveto, un percorso che si snoda in gran parte attraverso la splendida faggeta della Foresta Regionale del Monte Penna, attorno al Monte Cantomoro. L’occasione per capire la storia geologica di queste montagne, composte in parte da rocce che originariamente costituivano la crosta di un antico oceano (14/10).

Nelle Marche, nel cuore di uno dei borghi d’Italia più belli, Corinaldo (Ancona), si può  percorrere un ambiente fluviale di 50mila anni fa attraverso la Foresta Fossile della Val Cesano (17/10). Da San Leo (Rimini) parte l’escursione, alla base di un progetto tra i più originali e suggestivi, alla scoperta dei paesaggi rappresentati nei capolavori di Piero della Francesca (ritrovati da Rosetta Borchia, pittrice e fotografa paesaggista, e Olivia Nesci, docente di Geografia Fisica dell’Università di Urbino). Lungo il percorso sono stati creati dei “balconi” speciali da cui ritrovare gli scenari. Si chiude nel Montefeltro marchigiano dove, nei pressi di Urbania, è allestito il secondo balcone.

Se in Sardegna, ad Aquilegia (Cagliari), si possono vedere i primi organismi comparsi sulla Terra, gli anfibi più antichi d’Italia, con visite guidate al Museo di Storia Naturale, in Lombardia, Bergamo apre le porte al Museo di Scienze Naturali con tour guidati dagli stessi scienziati. In Umbria, a Gubbio (Perugia) la passeggiata lungo la Gola del Bottaccione, accompagnati da geologi dell’Università di Urbino, farà “leggere” nelle rocce la storia della Terra. L’escursione partirà dal Museo Laboratorio ospitato nel Monastero di S. Benedetto per proseguire lungo la strada che sale al Bottaccione. E ad Assisi, sono in programma escursioni nel territorio del Parco del Subasio per conoscerne la ricchezza geologica. Non a caso, proprio sul Monte Subasio sono stati rinvenuti numerosi fossili del Giurassico ora esposti nel Laboratorio ecologico di Geo-Paleontologia situato presso la sede del Parco.

In Abruzzo da non perdere sono le escursioni nelle Grotte del Cavallone a Vasto (Chieti), mentre in Toscana, attraverso una passeggiata guidata tra le vie di Pisa si potranno ammirare gli edifici medievali più significativi dal punto di vista storico e dei materiali geologici impiegati. Protagoniste, le pietre presenti in questi monumenti e che provengono dalle formazioni geologiche della regione. A Siena, invece, nei pressi di Rapolano Terme, ai margini delle Crete Senesi, si può scoprire un sito geologico particolare: il Bossoleto (o puzzola per i locali), una dolina di circa 80 metri di diametro e profonda 6 in una formazione di travertino. A caratterizzarla sono le emissioni di gas sprigionati dal terreno e da un’ampia grotta sul lato sud, ricche di anidride carbonica. Un’alta concentrazione che permette talvolta di percepire in modo sensibile l’effetto serra.
 
A Roma, si può scoprire un paesaggio di 200 mila anni fa quando dominava la “Terra degli Elefanti”. Porte aperte eccezionalmente il Museo di Casal de’ Pazzi (deposito pleistocenico) ancora al centro degli ultimi lavori di allestimento che permetteranno l’apertura al pubblico agli inizi del prossimo anno. Qui si organizza una giornata per “immergersi” nelle acque dell’Aniene pleistocenico e per immaginare la vita, i suoni, gli ambienti di Roma prima di Roma. In Valle d’Aosta, imperdibile le escursioni nelle miniere di Saint-Marcel, così come a Fiorano Modenese (Modena), alle Salse di Nirano sotto la guida dei ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra per conoscere i vulcani di fango più spettacolari d’Italia, che rappresentano un importante fenomeno geologico di rilevanza internazionale. A Duino (Trieste), porte aperte al sito di dinosauri del Villaggio del Pescatore, tra i più importanti in Italia, ancora oggetto di studio e, in un prossimo futuro, di nuove ricerche, diventato famoso per la scoperta di Tethyshadros insularis (conosciuto come “Antonio”), uno dei dinosauri più completi mai trovati.

Denuncia – In occasione della manifestazione, però, i geologi denunciano che da oltre trent’anni la carta geologica dell’Italia deve essere aggiornata e il lavoro è arrivato solo a metà perché lo Stato non versa i soldi necessari. «A oggi su 400 fogli, ne sono stati aggiornati circa 200, la metà», afferma Silvio Seno, presidente della Federazione italiana scienze della Terra. «Saremmo in grado di fare una rappresentazione anche tridimensionale del suolo, ma non si va avanti perché dagli anni Ottanta a oggi lo Stato ha destinato solo 80 milioni di euro, oltre ad alcuni fondi versati da qualche regione. Per terminare il lavoro servirebbero almeno altri 80 milioni di euro».