Categorie: Cultura e Sapori

Gusti nuovi alle sagre delle rane e delle lumache

Rusticitas era la qualifica che nel Medioevo i papi attribuivano ai fedeli della Chiesa di Aquileia, a indicare l’autenticità, la schiettezza e l’atteggiamento anti-urbano delle popolazioni di queste terre, caratteristiche di cui, da queste parti, si va ancora fieri. Ma come si fa a scoprire il cuore autentico di un territorio, senza “contaminarlo”? Un suggerimento è quello di provare con le numerose sagre che animano le località minori durante tutto l’anno e in particolare in primavera, proponendo piatti tipici e a volte proprio inusuali anche per le trattorie locali a prezzi davvero contenuti.

A Usago di Travesio, in provincia di Pordenone, c’è l’antica sagra delle rane a cui il piccolo paese dedica due fine settimana, il 12 e 13 aprile e il 19, 20 e 21 aprile: rane fritte e impanate, ma anche altre specialità della gastronomia locale come il formaggio salato.


A Trivignano Udinese, invece, dal 23 al 26 maggio si mangiano i càis, cioè le lumache, che gli ormai esperti cuochi della sagra propongono in vari modi: alla romana, alle erbe, escargot à la bourguignonne, frittata di cais. Anche qui, inoltre, vengono serviti altri piatti tipici come il frico e le carni alla brace, il tutto accompagnato con i vini locali e del Collio, e poi musica, giochi per i più piccoli e intrattenimenti vari.

 

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