Categorie: Cultura e Sapori

L’eccellenza gastronomica incontra la solidarieta’

La manifestazione, giunta all’ottava edizione, si riconferma negli anni un appuntamento gourmand e lifestyle, che raduna i principali protagonisti della migliore cucina nazionale e internazionale, in una cornice mozzafiato ed eccellente come quella dell’alta badia con lo scopo della solidarietà e beneficenza. Il galà del 22 gennaio, aperto al pubblico, vede la partecipazioni di grandi chef stellati nazionali ed internazionali nella realizzazione di una cena d’eccezione il cui ricavato ogni anno viene devoluto in beneficenza ad un’associazione diversa.

 

L’edizione 2013 di Audi Chef’s Cup Südtirol, durerà un’intera settimana, dal 20 al 25 gennaio 2013, aprendo molte delle sue attività al pubblico. Per sei giorni l’alta badia diventa sede dell’alta gastronomia offrendo agli ospiti la possibilità di partecipare a molteplici attività: sport, divertimento, cucina e incontri, come degustazioni, golf competition, street food, gare di sci e l’Audi Driving Experience – vedranno top chef nazionali e internazionali sfidarsi ai fornelli e sugli sci sulle maestose montagne dell’Alta Badia.  L’obiettivo della settimana gourmet è quello di consolidare la filosofia dell’evento in percorsi gastronomici e sportivi che coinvolgano non solo l’elite della gastronomia e gli operatori di settore, ma anche il pubblico appassionato. La Chef’s Cup mantiene dunque i suoi caratteristici 3 giorni tutti da vivere, ma a seguire apre le porte al pubblico con attività intrecciate tra loro sempre in compagnia dei grandi chef.

Anche quest’anno uno dei momenti più importanti e attesi dell’evento sarà la Cena di Gala dedicata alla charity, in programma il 22 gennaio presso l’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano. Nel corso della serata top chef nazionali e internazionali daranno prova delle loro abilità culinarie: da Norbert Niederkofler – ideatore della manifestazione – a Fabio Cucchelli e ad Andrea Berton, per l’Italia, fino a Xavier Pellicer del Can Fabes di Celoni (Spagna) e a Johannes King del Sol’ring Hof di Sylt (Germania).
Tutti lavoreranno insieme e insieme daranno vita ad un irripetibile menù per un ‘buon’ risultato: il ricavato della serata, infatti, verrà devoluto alla Fondazione Milan Onlus, per finanziare i progetti nel sociale a favore di tutta la comunità e in particolar modo dei bambini, e alla Podini Foundation, in supporto di “Sustainable Development by Water & Sun”, progetto di sviluppo a favore di una comunità rurale sulla costa dell’Eritrea.

La Fondazione Milan Onlus, è nata nel 2003 con l’obiettivo di sostenere con regolarità le realtà sociali importanti per il benessere di tutta la comunità, con particolare attenzione ai bambini e alla tutela dei loro diritti. Il suo impegno, in Italia e all’estero, è rivolto alla piena realizzazione dei diritti fondamentali della persona nei settori dell’assistenza sociale, dell’istruzione, della formazione e dell’avviamento allo sport. La Fondazione Milan, nei suoi nove anni di attività, si è impegnata a diffondere la cultura e la pratica dell’attività sportiva come mezzo finalizzato alla salute psicofisica, all’integrazione e al miglioramento della qualità della vita. Ha realizzato più di 85 progetti, per un finanziamento totale di oltre 7 milioni di euro, agendo presso gli ospedali e le cliniche pediatriche, lavorando in favore dei giovani terremotati abruzzesi con la costruzione di un centro ludico sportivo a Pagliare di Sassa (AQ) e ancora sostenendo la ricerca contro la SLA (Fondazione Stefano), i terremotati di Haiti (progetto “Maternità sicura” e ricostruzione di alcune scuole di strada andate distrutte nel sisma) e i giovani napoletani, con la costruzione di un campo da calcio presso il quartiere di Poggioreale.

La Podini Foundation, attiva già da 10 anni nel territorio eritreo, inizia quest’anno un progetto innovativo: “Sustainable Development by Water & Sun”.

L’Eritrea è tra gli ultimi 10 paesi al mondo per PIL pro capite e per indice di sviluppo pubblicato dall’ONU. Uno dei  maggiori problemi che grava sul paese è la mancanza di acqua che impedisce alla popolazione di poter sfruttare il terreno a disposizione per l’agricoltura, costringendola così a vivere ai minimi di sussistenza e dipendenti dalle derrate alimentari che arrivano con gli aiuti umanitari.

Collaborando con la scuola superiore di Massaua gestita dai Padri Cappuccini e con l’appoggio del governo locale, verrà aiutata una comunità rurale eritrea, localizzata sulla costa. Il progetto prevede la donazione di un sistema di dissalazione dell’acqua di mare, alimentato ad energia solare, per renderla potabile e utilizzabile per l’irrigazione. Inoltre verranno insegnate alla comunità tecniche di irrigazione e coltivazione più efficienti in conformità con le condizioni climatiche locali e i mezzi disponibili in modo da impostare uno sviluppo sostenibile nel tempo.

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