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Fasika, la Pasqua etiope

Fasika, la Pasqua etiope. Un itinerario che ripercorre la Rotta Storica toccando Lalibela ed il suo monumentale complesso di chiese rupestri per assistere alle celebrazioni del Fasika, la Pasqua Copta Etiope che quest’anno cade il 12 aprile. Cantilene ipnotiche, odore di incenso, il bianco candore degli abiti cerimoniali, il lento ed incessante ripetersi dei colpi di tamburo, il tintinnar di sonagli e le danze, sono elementi essenziali delle celebrazioni del Fasika.

Fasika è il termine tradotto dal Ge’ez con cui gli Amhara ed i Tigrini indicano il caratteristico cerimoniale pasquale della Chiesa Ortodossa Copta etiope, una festa che qui assume dimensioni nettamente maggiori al Natale, poiché ha un significato superiore, simboleggiando la vittoria sulla morte.

 


La religione ortodossa etiope, chiamata Chiesa Tewahedo, si basa sull’antico calendario Giuliano e il Fasika cade di solito successivamente alla nostra Pasqua, ma sempre di domenica. È preceduta da 55 giorni di digiuno durante i quali è severamente vietato mangiare qualsiasi cibo di origine animale, inclusi latte e burro, e che vedono il loro ultimo giorno nel Good Friday, giornata dedicata alla preghiera in cui i fedeli prostrati in chiesa, si inginocchiano per poi rialzarsi in un ciclo che pare infinito, fino a raggiungere lo sfinimento.


Terminata il periodo di penitenza, la festa prende il via con la veglia del sabato sera: una funzione sobria, ma fatta di danze e canti che dura fino alle 3 del mattino e che una volta terminata autorizza i fedeli a rientrare a casa ed interrompere il digiuno con un cerimoniale in cui si sgozza un pollo e che richiama il sacrificio di Abramo.

Infine arriva la domenica di Fasika, giorno di festa trionfale, e dopo aver riposato ed aver partecipato alle funzioni religiose, si sacrifica un agnello dando inizio ai banchetti durante i quali è consentito anche bere alcol come il tipico tej, una bevanda a base di vino e miele, aromatizzata con le foglie di gesho e servita in caratteristiche piccole fiaschette chiamate berele.

La Pasqua copta viene celebrata in ogni dove in Etiopia ed è una delle festività religiose più sentite. E’ un giorno di festa in cui oltre all’aspetto spirituale fatto di preghiera e raccoglimento, vi è anche la gioia che accompagna la rottura del digiuno da carne animale, durato ben 55 giorni.

Il luogo più suggestivo dove assistere alla celebrazione della Fasika è sicuramente Lalibela, posto magico già di per sé, con le sue storiche chiese scavate nella roccia e con i suoi tesori millenari. Qui arrivano in processione migliaia di fedeli in preghiera, vestiti di bianco, che contrasta con il colore naturale della roccia e le stuoie colorate. Durante le veglie notturne l’atmosfera mistica raggiunge il suo culmine, tra una miriade di lumini che circondano le chiese più sacre dell’Etiopia, dove San Giorgio in persona pare sia passato a cavallo del suo destriero.

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